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Camere separate
di Pier Vittorio Tondelli
Pubblicato su SITO
Anno
2001-
Bompiani
Prezzo €
7-
216pp.
ISBN
2147483647
Una recensione di
Fulvio Caporale
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Votanti:
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79.3%
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Camere separate e’ il capolavoro di PierVittorio Tondelli. Scritto a 34 anni segna un punto di svolta nel lavoro dello scrittore emiliano. Tutti gli scritti precedenti, infatti, erano costruiti con uno stile linguistico innovativo e provocatorio ma su un piano contenutistico meno essenziale. Questo, invece, e’ un libro scritto per appassionare coloro che cercano in un romanzo una testimonianza di verita’. La storia dei due protagonisti, Leo e Thomas, amanti disperatamente alla ricerca di un equilibrio fra la propria unione e la propria individualita’, rappresenta un’ottima sintesi dell’amore vissuto come attesa, crescita e rinascita in una nuova piu’ completa solitudine. Una visione assoluta dell’amore come unica interpretazione del mondo e della vita.
La storia e’ intessuta dall’incontro di Leo e Thomas: il primo e’ uno scrittore realizzato alla ricerca di esperienze sofisticate mentre il secondo e’ un pianista ancora incompleto che trova in Leo un maestro ed un amante con cui condividere gli ultimi sossulti della giovinezza. La loro separazione determina in Leo una profonda ricerca spirituale sul senso dell’amore e del suo abbandono.
Tondelli scrive un libro per reincarnare il proprio dolore nelle parole. Ogni capitolo rappresenta un ciclo: una parte della vita di Leo muore e una nuova compare con la forza dell’inaspettato, del miracoloso. La chiave di interpretazione del romanzo non deve essere solo il senso dell’amore per un’altra persona ma soprattutto il senso dell’amore per se stessi, l’unico luogo metafisico dove cercare Dio. Proprio per questo la morte e l’abbandono sono il centro del romanzo, mentre l’amore e la gioia di appartenersi appaiono solo come una spinta drammaticamente passeggera verso l’oblio. Un vuoto che puo’ essere riempito solo dalla conoscenza della solitudine; sacrificio che in qualche modo purifica Tondelli. Finalmente giustificando la sofferenza patita per non aver mai trovato appagamento negli altri, nelle comunita’ laiche e cristiane che hanno pervaso la sua crescita. Non e’ un romanzo di espiazione, tutt’altro direi. E’ un’ opera di sublimazione della condizione di perenne esiliato. Un romanzo semplice, vero e purtroppo conclusivo dell’opera di Tondelli.
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