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Vorrei mostrarti il tempo, pensare a te che ti allontani, la vita
senza di noi. Strani volti s'insinuano, colmano il vuoto
del tuo ricordo. Io non mi sento colpevole, tu
volevi apparire per sempre, ma sei morta. Sei morta
***
Dubito che la terra esista. Mi sento divenire innato ed eterno. La solitudine
si disarticola nei suoi cieli vuoti, in luci eteree; il silenzio è vivo, e io?
Non mi vedo più, loro non si vedono più. Mi sono autoescluso
***
Ho perso la mia ombra, ho perso i suoi movimenti e la sua luce
fredda, incisiva. Ho perso la mia ombra
nei luoghi, nello spazio, nelle occasioni del tempo. Giunge sempre il
momento
dell'abbandono, guardo
le cose vere e non le riconosco più. Perché ho perso la mia ombra
***
Vivo senza distacco, senza dubbi. Non sento più
le voci remote, non sento più l'inquieto eco di foglie. La povertà
rimane dentro di me, un ricordo smemorato
la luce che mi avvolgeva. Respiro leggero, libero
nell'aria e cancello i voli notturni
***
Sono migrato dal grigio della polvere, ove vi sia il mare,
ove vi sia una tomba, la luce si disperava
nel clamore e ritornava
per lasciare le sembianze di un futuro annotato
©
Marco Milone
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