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Oltre il socialismo
di Antonio Polito
Pubblicato su SITO
Anno
2007-
Editore Marsilio
Prezzo €
9-
171pp.
Una recensione di
Fulvio Caporale
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In questo libro, di pura analisi politica, Antonio Polito affronta, con una scrittura brillante e chiara, il tema del Partito democratico. Le tre anime di questa azzardata costruzione politica provengono storicamente dalle correnti liberale, socialista e comunista: concluse le ultime due rimane il fascino politologico della prima che in una realizzazione assai diversa da ciò che finora abbiamo inteso come libertà nell’uguaglianza può costituire la sfida a sinistra dei futuri programmi di governo europei; questo perché l’individualismo liberale, tema caro a destra, può essere, secondo la tesi del libro, ben realizzato a sinistra attraverso un principio solidaristico che mutuato dalla sinistra storica permetta l’incubazione e la nascita di un liberalismo autonomo ma non selvaggio. Si è parlato molto in queste settimane di Partito democratico ma credo che si sia capito ben poco del suo significato più profondo cioè la sua sintesi teorica fra le due anime principali: cristiana e socialista, anche perché il dibattito appare più concentrato sugli aspetti pratici del Pd: la sua necessità di sintesi fra le varie identità del centro-sinistra, la necessità di trovare una risposta più chiara e precisa alla trasformazione politica ed economica del paese, ecc…; tuttavia non si è mai analizzato l’aspetto più importante e interessante di questo nuovo progetto politico: la sua intrinseca necessità storica. Polito, quindi, spiega le ragioni del fallimento della socialdemocrazia e la necessità di trovare nuove risposte alla modernità che non si devono più esprimere attraverso categorie di intervento statale ma con una sapiente miscela di libertà individuale e di sostegno, non protezionistico, da parte dello stato. E’ un libro da leggere per chi è intenzionato a sviluppare una conoscenza chiara sui motivi storici per i quali e attraverso i quali sia necessario cambiare la sostanza del progetto politico del centro sinistra. Il libro di Polito è anche una buona analisi storica sull’evoluzione politologia dei termini: liberalismo, egualitarismo e fratellanza cioè sulle radici storiche e filosofiche dalla Rivoluzione francese che hanno portato a sviluppare un concetto preciso di intervento dello stato nella società; radici che sempre più perdono il loro significato di fronte a nuove sfide economiche, sociali e individuali. Oramai le risposte ai mutamenti storici della modernità arrivano sempre più da destra dove il liberalismo, non in Italia, ha concesso importanti cambiamenti ma dovrebbe essere la sinistra ad affrontare queste nuove sfide avendo in sé la tradizione più rigorosa in termini di riformismo e progressismo. Il Partito democratico raccontato da Polito rappresenta un disegno sostanzialmente nuovo rispetto alle idee finora espresse da vari leader su ciò che rappresenta la sinistra di governo e per questo si avvicina ai testi più interessanti scritti negli ultimi tempi sul vero nodo che dovremmo sciogliere non solo come Italia ma più n generale come Europa: conservare un ruolo allo stato ma non alzare barriere al mutamento.
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