Il
1980 cominciò sotto buoni auspici: il ritorno
di Shang-Chi in edicola, l'arrivo di due nuove
serie cronologiche giganti di ristampe (dedicate
a Capitan America ed ai Vendicatori), due nuovi
bimestrali (Conan e L'incredibile Hulk) non lasciavano
presagire quanto sarebbe successo da lì
a poco. Infatti, dopo pochi mesi, il prezzo di
copertina balzò a 500 Lire (700 Lire per
i giganti): fu il colpo di grazia, i pochi lettori
rimasti voltarono la faccia al mondo del fumetto
e si dedicarono all'animazione giapponese (è
il momento di personaggi come
Jeeg Robot, Mazinga,
Gundam, Danguard, ecc...). Entro il breve
lasso di tempo di un anno chiusero (con la sola
eccezione dell'Uomo Ragno Gigante) tutte le testate
supereroistiche in vita all'inizio del 1980. Tra
giugno e luglio del 1980 chiusero i battenti Gli
Eterni, Devil Gigante, Thor e i Vendicatori, I
Difensori e persino la neonata testata di Shang-Chi;
l'anno successivo fu il turno invece di
Uomo
Ragno, Fantastici Quattro, Fantastici Quattro
Gigante, Vendicatori Gigante, Capitan America
Gigante e Conan. Andiamo a vedere nel dettaglio
cosa successe partendo come al solito da L'Uomo
Ragno.
Ultimo anno di vita per la storica testata ragnesca: chiuse
infatti col n.283, uscito a fine febbraio 1981. Che dire di
questi ultimi 33 albi? Innanzi tutto la qualità delle storie
provenienti dall'America si era molto abbassata (è risaputo
che la fine degli anni '70 fu caratterizzata negli States da
una produzione davvero non eccelsa). Sta di fatto che delle
storie pubblicate, se si eccettuano i due episodi conclusivi
dell'Uomo Lupo, rimasti nel cassetto per più di due anni e
realizzati da uno stupendo Perez, non ce n'è nessuna degna
di essere citata. Davvero scadenti le tre serie dell'Uomo
Ragno, così come furono scadenti gli episodi di Hulk. In
controtendenza invece Iron Man, realizzato dal giovanissimo
John Romita jr., con storie finalmente ben confezionate, e
Devil che, grazie al contributo di Gene Colan ed ai testi di
Roger McKenzie, cominciò a risalire la china. Nel complesso
una testata appena sufficiente.
Ultimo appuntamento anche per la testata dedicata
al fantastico quartetto, che arrivò al
capolinea col n.259. Anche per i Fantastici
Quattro vale il giudizio dato per la testata
dell'Uomo Ragno anche se, in questo caso, qualche
picco qualitativo ci fu: degno di nota infatti
l'ennesimo conflitto col Dottor Destino (nn.234-236),
terminato con la follia del Dottore in armatura
causata dall'aver dovuto guardare l'immagine
del proprio viso deturpato riflessa in migliaia
di specchi. Ben poco da dire sulle storie tratte
da Marvel Two-in-One disegnate da Ron Wilson,
anche se verso la fine si comincia ad intravedere
qualche lieve miglioramento. In appendice tanti
personaggi: cominciamo con Miss Marvel che,
almeno sotto il punto di vista dei testi si
salvò, visto che furono realizzati da
Chris Claremont, proseguiamo con la Donna Ragno,
disegnata da un Carmine Infantino sicuramente
non nel periodo migliore, ed approdiamo infine
alla Pantera Nera di Kirby, disegnata in maniera
geniale, come al solito, ma con storie fantascientifiche
ed improbabili, lontane anni luce dallo stile
lirico ed intenso di Don McGregor. Restano tanti
episodi isolati: partiamo da Super Villain Team-Up
n.16 su FQ n.244 (restano quindi inediti il
n.15 ed il n.17 di questa serie), due episodi
dello Spaventapasseri, un personaggio
horror comparso rapidamente nei nn.241-242,
un episodio per ciascuno di Capitan America
e dei Difensori (rispettivamente sui nn.258-259),
un episodio di Nick Fury ed uno di Satàna,
tratti dal mensile Marvel Premiere, ed infine
il serial tutto da dimenticare di Sinbad il
marinaio che accompagnò ingloriosamente
il tramonto della testata.
Anche Thor e i Vendicatori chiuse, e
precisamente col n.243. Questi ultimi numeri
presentarono però materiale piuttosto
buono, su cui spiccano le trame del "falso
Ragnarok" per quanto riguarda Thor (nn.226-227
e 240-242) e la saga di Michael per quanto riguarda
i Vendicatori (nn.236-238). In appendice Ghost
divise le pagine con gli Invasori di Frank Robbins
e con la fugace apparizione del Capitan America
di Sal Buscema. Come "riempitivo"
furono utilizzate alcune riduzioni di notissimi
racconti di fantascienza: spiccano gli arcinoti
"Il distruttore nero" (da un racconto
di Alfred E. Van Vogt) ed "Arena"
(da un racconto di Fredric Brown). Tra le altre
cose segnalo racconti brevi della "Legione
dei Mostri", dei "Tre Guerrieri"
e di Ercole. Come curiosità riporto
il fatto che il racconto di Bloodstone (che
avrebbe dovuto concluderne l'avventura) è
stato pubblicato solo in parte nel n.243, l'ultimo
della serie. Non credo che nessuno si prenderà
mai la briga di pubblicare questa storia che
pertanto non verrà mai terminata.
Ultimi 7 numeri anche per Gli Eterni:
la mitica testata chiuse infatti col n.29, con
grande rimpianto di tutti gli appassionati.
Il mensile, orfano fin dal n.19 degli Eterni
(i personaggi), continuò la sua corsa
contando su Nova, che comunque arrivò
al capolinea col n.27, sui Guardiani della Galassia,
le cui avventure terminarono sul n.28, su Cybernus,
la prima versione del nostro Deathlok,
di cui restano inedite quattro avventure, e
su Mister Macchina di cui, terminato il ciclo
disegnato da Jack Kirby, restano inediti
ben nove episodi a firma di Steve Ditko. Da
segnalare la momentanea apparizione degli X-Men
sul n.29 ed il breve ciclo dell'Uomo 3-D,
rimasto purtroppo incompiuto: oltre alla mezza
storia rimasta inedita per la chiusura della
testata, manca all'appello anche l'episodio
di Hulk che avrebbe concluso la storia...
è tra quelli saltati dalla Star. Un giudizio
più che positivo per questi fascicoli
da parte mia.
Della fine della serie dedicata ai Difensori
abbiamo già parlato nella scorsa puntata,
stessa sorte seguì anche la neonata serie
di Shang-Chi, maestro del kung-fu, dopo
soli 5 numeri. Come aveva promesso nell'ultimo
numero della prima serie dedicata al maestro
delle arti marziali, Secchi propose un nuovo
mensile a colori formato comic-book a 48 pagine.
Ospiti dell'albo, oltre a Shang-Chi, anche Luke
e Dracula. Sempre brillante dal punto di vista
grafico il figlio di Fu-Manchu, fu seguito da
Luke di cui segnalo i due episodi sui nn.4-5
(di Claremont e Byrne) che introdussero il team-up
Power Man / Iron Fist, che avrebbe avuto
un grande seguito in America ma che in Italia
deve ancora essere pubblicato (più di
70 storie inedite). Di Dracula si fece appena
in tempo a vedere un lungo annual di Don Heck
su cui stendo un velo pietoso. La testata non
era male, ma il momento di crisi che aveva investito
la Corno quell'anno ne limitò la vita
a soli 5 numeri: troppo pochi per una valutazione
credibile.
Un'altra serie nuova, nata proprio nel 1980, fu "L'incredibile Hulk".
La testata, inizialmente bimestrale, poi mensile,
fu dedicata per i primi 10 numeri alla serie
americana "Rampaging Hulk", che presentava
storie realizzate con un sistema di colorazione
ad acquarello, graficamente all'avanguardia.
Purtroppo i testi di quelle storie non sono
un granchè, in quanto si ispirano alle
trame dei telefilm dedicati al gigante verde.
In appendice all'albo ci furono avventure dedicate
a Moon Knight ed a Dominic Fortune. A partire
dal n.11 poi, terminata la rivista Rampaging
Hulk, la testata si trasformò in una
serie cronologica cominciando a riproporre le
classiche storie del gigante di giada, e così
andò avanti fino al n.38, numero con
cui la serie si concluse.
L'altro bimestrale a vedere la luce (con scarsa
fortuna: si concluse ingloriosamente col n.9)
fu quello dedicato a Conan, in formato
comic-book, ma con 160 pagine in b/n. In questi
nove volumetti si possono trovare le ristampe
degli episodi già pubblicati nei classici
A.S.E. e su Conan e Ka-Zar, con qualche
inedito astutamente inserito a ravvivare l'interesse.
Paradossalmente la serie si arrestò dopo
aver dato alle stampe il primo episodio della
saga di Belit, la stessa che la Comic Art avrebbe
ripreso otto anni più tardi nel suo "Conan
Colore".
Chiuse anche la collana Super-Fumetti in Film,
col n.18. Dedicato al fantastico mondo della
Marvel fu il n.17, con un eccellente Frankenstein,
disegnato dal bravissimo Mike Ploog, che propose
i primi otto episodi della serie Marvel dedicata
alla creatura di Mary
Shelley. Sempre a proposito di questa
collana, mi rendo conto solo ora di non aver
mai citato il n.6, dedicato a Dracula (era però
un volume di ristampe). Mi scuso per la dimenticanza.
continua ...
A cura di Marco Rufoloni
marco.rufoloni@casaccia.enea.it
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