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nel ventre vivo lasciami sperare, in parole nuove che abbiano la lucentezza e non il buio appiccicato contro, che siano libere d'ombre e spettri. Tra lo sguardo e il cielo si muovono le mie mani per entrare nella sera e li restare, immobili, che il tremore s'annoda al silenzio e ho paura dell'essere sola e spietata a dar la schiena al mondo, quando sul petto
s'adagia tutto
il coraggio di
un addio,
urlato o mormorato
solo ai tuoi occhi,
di chi sente
quanto dismesso
sia questo cielo
che sa farsi mare
per le sue stelle
e stupore antico
per me,m'attraversa
un desiderio di salvezza
come conca sicura
del mio esser niente
smarrita solitudine
dagli occhi bruni,
con le paure annerite
dal domani, ancora
a dar la schiena
al mondo
©
Elisa Cordovani
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