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Il romanzo è composto da almeno quattro sotto-romanzi che non hanno legami tra di loro se non per caso. Anche lo stile cambia in maniera brusca tra un passaggio e l’altro.
Si inizia con la cronaca quasi futurista di una gara di macchine. Si continua con due storie caratterizzate da uno stile più classico a cui segue un diario intimo (e i diari, si sa, vanno sempre bene). Alla fine ci sono ancora altre due storie dallo stile più classicheggiante. Cosa che specie nel finale delude un poco, visto che l’ultima descrizione avrebbe dovuto giustificare parecchi passaggi precedenti.
Manca un vero protagonista centrale: c’è Ultimo che dovrebbe esserlo ma che, alla fin fine, risalta di più per la sua parte secondaria in quasi tutte le vicende. Sicuramente è una cosa voluta, dare tante tracce che riunite insieme lasciano indovinare al lettore che tipo sia veramente il protagonista. Però questa impostazione fa a pugni con un certo tono quasi eroico che viene spesso usato per descrivere questo Ultimo e che appare un po’ gratuito.
Insomma, tutto il contrario di Heinrich Boll e il suo FOTO DI GRUPPO CON SIGNORA. L’autore tedesco infatti usa nel suo romanzo una tecnica simile, con la protagonista che è fatta oggetto di un’inchiesta e quindi non agisce direttamente ma viene raccontata da altri personaggi. Ognuno di questi parte dal proprio vissuto e usa il tono che gli si addice di più, i termini a lui più familiari. In questo modo, nella narrazione la signora del titolo è apparentemente secondaria: però alla fine delle 360 pagine tutti hanno parlato di lei rendendola così la protagonista assoluta. Cosa che a Baricco non riesce con il suo Ultimo.
“Tiepida la notte di maggio a Parigi, mille novecento tre.
Dalle loro case, centomila parigini lasciarono a metà la notte, scolando in massa verso le stazioni Saint Lazare e Monparnasse, stazioni ferroviarie. Alcuni neanche andarono a dormire, altri puntarono la sveglia a un’ora assurda per poi scivolare via dal letto, lavarsi senza far rumore e sbattere nelle cose, cercando la giacca. (…)”
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