Sopravvissuto nel cambriano
evaporato insieme a trilobiti e meduse
spinto in una rotta costante
dagli Urali alle Dolomiti,
è quello stesso ossigeno
che ha fatto il giro largo.
Si era calmato
finché non è tornato il vento
che stasera
non lascia dormire cavalli e cani.
E’ ancora inverno
ed è ancora il suo tempo.