COMARCA EXTRAÑA
de Mario Benedetti
País lejos de mí / que está a mi lado
país no mío que ahora es mi contorno
que simula ignorarme y me vigila
y nada solicita pero exige
que a veces desconfía de mis pocas confianzas
que alimenta rumores clandestinos
e interroga con cándidas pupilas
que cuando es noche esconde la menguante
y cuando hay sol me expulsa de mi sombra
viejo país en préstamo / insomne / olvidadizo
tu paz no me concierne ni tu guerra
estás en las afueras de mí / en mis arrabales
y cual mis arrabales me rodeas
país aquí a mi lado / tan distante
como un incomprendido que no entiende
y sin embargo arrimas infancias o vislumbres
que reconozco casi como mías
y mujeres y hombres y muchachas
que me abrazan con todos sus peligros
y me miran mirándose y asumen
sin impaciencia mis andamios nuevos
acaso el tiempo enseñe
que ni esos muchos ni yo mismos somos
extranjeros recíprocos extraños
y que la grave extranjería es algo
curable o por lo menos llevadero
acaso el tiempo enseñe
que somos habitantes
de una comarca extraña
donde ya nadie quiere
decir
país no mío.
Geografías (1984)
STRANA CONTRADA
di Mario Benedetti
Paese da me lontano / che si trova al mio fianco
paese non mio che ora è il mio contorno
che finge di ignorarmi e mi sorveglia
e nulla sollecita eppure esige
che a volte sconfida della mia poca fiducia
che alimenta voci clandestine
e interroga con candide pupille
che quando è notte nasconde la luna calante
e quando v'è sole mi espelle dalla mia ombra
vecchio paese in prestito / insonne / smemorato
la tua pace non mi riguarda, né la tua guerra
sei nella periferia di me / nei miei sobborghi
e come i miei sobborghi mi circondi
paese qui al mio fianco / tanto distante
quanto un incompreso che non vuol intendere
eppure tu mi offri infanzie o parvenze
che riconosco quasi come mie
e donne e uomini e ragazze
che mi abbracciano con tutti i loro pericoli
e mi guardano guardandosi e sorreggono
senza impazienza le mie nuove impalcature
chissà che il tempo non insegni
che né quei molti né io stesso siamo
stranieri reciprocemente estranei
e che la grave estraneità è qualcosa
di curabile o almeno tollerabile
chissà che il tempo non insegni
che siamo abitanti
di una strana contrada
dove più nessuno vuole
dire
paese non mio
Dalla raccolta di poesie e racconti Geografías (1984)
Mario Benedetti - Biografia
(Paso de los Toros, 1920 - Montevideo, 2009)
Uruguayano, Mario Benedetti è stato un famoso poeta, romanziere, drammaturgo, scrittore di racconti, critico. Insieme a Juan Carlos Onetti fu una delle figure più rilevanti della letteratura uruguayana della seconda metà del XX secolo e uno dei grandi nomi del boom della letteratura ispanoamericana. Coltivatore di tutti i generi, la sua opera è tanto prolifica quanto popolare. Alcuni dei suoi romanzi, tra i quali La tregua (1960) e Gracias por el fuego (1965) furono adattati per il grande schermo in America Latina, così come diversi cantautori contribuirono alla diffusione della sua poesia mettendo in musica i suoi versi.
Temi centrali delle sue opere, tanto in prosa come in versi, furono l'espressione dell'angustia di ampi settori sociali e la speranza di trovare una via d'uscita socialista per una America Latina soggiogata dalla repressione militare; successivamente, le circostanze politiche e di vita dell'esiliato latinoamericano ed il ritorno in patria.
Quanto alla sua produzione di racconti, questa fu raccolta ad opera dello stesso autore in Cuentos completos (1986). La sua predilezione per questo genere e la grande capacità che dimostrò pongono in diretta relazione Mario Benedetti con i grandi autori del boom, ed in special modo con gli indiscussi maestri del racconto breve: Jorge Luis Borges e Julio Cortázar.