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ABOMINIO E ACCIAIO
Nelle città spezzate
nelle urla deragliate
devastanti sprazzi
di recitativi tristi
parole scorticate
da diari cibernetici
parole false come il volto
della vergine Maria
bella addolorata Monnalisa
e imbrattare quel rosso sorriso
che ti fa bella la faccia
scavando cerchi nella carne
nelle ali trascinate
del tuo giovane corpo di chip.
Acciaio violento abominio
le tue orecchie piagate che piagai
il pugno dolente deviante
dentro la tua giovane bellezza
sparpagliata sul cemento
e dipingere aquiloni
a spregio della razza
che ci ha sacrificati
e volare ancora al centro
dentro il centro della matrice
e mentre bitzodapazzi chiedermi ancora
ancora
dove si sono nascoste
dove
le mie parole.
©
Heiko H. Caimi
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