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La Guillotine
di Flavio Carbone
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Armand si schiaffeggiò da solo, colla testa già infilata nella ghigliottina.
Interrogandosi su quale fosse la sua colpa, e sul perchè non gli avessero anche legate le mani e bendati gli occhi.
Aveva dentro di se tutta la rabbia di chi non ha commesso il fatto, qualsiasi esso fosse.
Lo chiamarono dalle prime file, urlarono il suo nome.
Lui, un villano, era diventato una celebrità grazie a quella ghigliottina.
Ma era troppo tardi per sfruttarla in qualsiasi modo.
Arrivò il boia e Armand si schiaffeggiò ancora e urlò una cosa senza senso solo per darsi un tono: "Allez la Bastiglie, allez la France!".
Il boia aveva una pancia prominente e Armand si era fatto un'idea di chi si trattasse, nonostante il cappuccio nero.
Quegli occhi, avevano un che di famigliare.
Il boia ruttò tutta la birra che aveva in corpo in quel pancione da luppolo mal fermentato, ruttò nella sua direzione e Armand la sentì arrivare dopo qualche secondo la fiatella di quel boia che sembrava godere della situazione.
Per fortuna gli avevano lasciato le mani slegate e Armand, sporgendosi un pò, arrivò a dare un pizzico deciso ai polpacci suini del boia.
"Ah, ah, intanto soffri tu, pancione!".
"Li senti i pizzichi coglione? Cojon?".
Le prime file sghignazzavano contente; indubbiamente si sarebbe trattato di un'esecuzione diversa dal solito, ci sarebbe stato del pepe.
Il boia si avvicinò alla faccia di Armand e chinandosi emise grave e sordo peto.
"Ah Ah, cojon, adesso non siete più contento che non vi abbiano bendato il viso? E il naso magari? Ah ah Cojon!".
Era certamente diventato un fatto personale.
"Bissonette, sei tu, cornuton? Ah, quegli occhi li riconosco...sono gli occhi di Bissonette, il più gran becco del paese intiero...pensate che vostra moglie oltre al sottoscritto la conosce di gran lunga il vostro barbiere e anche il maniscalco in fondo a Rue de les Poisson!".
Il boia avvampò.
Le prime file erano in sollucchero, friggevano di fermento; se ne sarebbe parlato di quell'esecuzione.
Le prime file sapevano certamente che Bissonette non aveva un'erezione da prima della presa della Bastiglia.
Robespierre aveva dato di matto e tutti i presunti nemici del nuovo ordine erano messi alla berlina.
Armand era un fornaio, faceva le baguette; eppure era stato giudicato un nemico della rivoluzione.
Bissonnette finse un altro tono di voce: "Voi delirate monsieur! La paura della morte vi fa straparlare".
E le prime file giù risate e sghignazzi più forti.
Armand si sentì spacciato.
Il boia cominciò a esaminare la lama della ghigliottina.
Tutto sembrava funzionare alla perfezione.
Bissonette si grattò il pancione: "Ride bene chi ride ultimo, baguettier dei miei stivali", pensò.
Ma ecco che, appena il boia ebbe impugnata l'estremità della corda che avrebbe liberato la lama della ghigliottina, un gran polverone si alzò in fondo a Rue de les Escargot.
Si trattava di tre uomini a cavallo.
L'uomo a capo dei tre aveva gli abiti del funzionario.
Le divise scelte personalmente da Robespierre: abbastanza laiche e tendenzialmente anti-moda Luigi XVI.
Il messo del comitato rivoluzionario srotolò la sua pergamena dopo aver tolto il sigillo; cominciò a leggere ad alta voce.
"Il comitato rivoluzionario dichiara Armand Borgognon innocente del reato ascrittogli di cospirazione anti-rivoluzionaria; trattòssi di un caso di assonanza se non proprio di omonimia col ricercato Artaud Bordegnac, pescivendolo un tempo al servizio delle cucine della tenuta di campagna dei cugini di secondo grado del curatore personale della toeletta di suà maestà Maria Antonietta".
Per questo era stato solo infilato nella ghigliottina; non c'era la certezza che si trattasse di lui.
Armand alzò gli occhi al cielo e pensò immediatamente che le Leggi e la Giustizia tutta non potevano sbagliare.
Immediatamente dopo pensò a Rue des les Escargot che gli si apriva davanti.
Non appena la gogna che lo teneva bloccato fu allentata, radunò tutte le sue forze.
Immediatamente dopo prese a correre a più non posso e si voltò a osservare con scherno il goffo e cornuto Bissonette che sfilatosi il cappuccio da boia aveva preso a inseguirlo.
Armand aveva avuto fiducia nella Giustizia e nelle Leggi e anche nella Rivoluzione, anche se non aveva minimamente idea del perchè fosse stata fatta.
Aveva come l'impressione che, arrivati a quel punto, c'era stato comunque il bisogno che qualcosa cambiasse, di quella benedetta rivoluzione.
Oltre a ciò, Armand sapeva anche che quel cornuto panzone di Bissonette non l'avrebbe mai raggiunto.

© Flavio Carbone





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