Intervista
a Luigi Pachì
dir.ed. di Sherlock Magazine
A cura di Marco R. Capelli
1
- Come e quando nasce l'idea di Sherlock
Magazine?
SherlockMagazine nasce inizialmente
nel 2000 come sito internet (www.sherlockmagazne.it)
dopo una vacanza a Meringhen, in Svizzera.
Passando nella zona delle cascate
di Reichenbach, famose nel canone
per il combattimento tra il "Napoleone
del crimine" (il Professor Moriarty)
e il nostro buon detective, mi tornò
alla mente il racconto "Il problema
Finale", ambientato proprio in
quei posti. A Meringhen c'è
un piccolo museo e una statua dedicati
a Sherlock Holmes che sembravano essere
lì apposta per farsi notare
da me. Avevo letto i 56 racconti e
4 romanzi di Conan Doyle negli Anni
Settanta e li avevo ripresi, in inglese,
durante la mia permanenza a Londra
durata dal 1988 a 1990. Inutile dire
che mi avevano affascinato per la
loro atmosfera anche quella seconda
volta, a distanza di tempo. Avevo
già affrontato siti tematici,
lanciando iniziative, fin dal 1994,
con la rivista Delos, prodotta assieme
a Silvio Sosio, e il Corriere della
Fantascienza, il primo quasi-quotidiano
on-line (1987). Creare il portate
SherlockMagazine.it è stato
dunque più facile che mai,
visto che ero già temprato
dalle altre iniziative. La rivista
su carta invece è nata qualche
tempo dopo. Inizialmente era una collana
chiamata "Il Club di Sherlock
Holmes" edita per la Solid di
Torino. Uscirono tre numeri, di cui
due riproposti sotto mia cura anche
dalla Fabbri/RCS nella collana "Sherlock
Holmes & Co." Con la nascita
dell'associazione Delosbooks la collana
è stata ripresa quest'anno
con la nuova testata "SherlockMagazine"
e sta puntando dritta al terzo numero
consecutivo nell'anno.
2
- Chi sono i "padri fondatori"
di SM, chi la dirige ora e come è
composta la redazione?
Non
è cambiato molto. Io ho varato
e curato il progetto editoriale "Il
Club di Sherlock Holmes" fin
dagli esordi e tuttora dirigo la "SherlockMagazine".
Il lavoro più difficile è
recuperare racconti apocrifi e fare
l'editing. Intere giornate spese a
rendere leggibile una bella storia,
ma a volte bisognosa di cure stilistiche
Da un punto di vista dei collaboratori
si sta consolidando una buona redazione
fatta da esperti di giallo classico
e detective story, in modo tale da
coprire varie tematiche e vari personaggi
della letteratura gialla. Spazio a
Sherlock Holmes, ma anche Poirot,
Nero Wolfe, Miss Marple, Dupin, Maigret
e via dicendo. Oltre agli approfondimenti
e alle rubriche di news curati in
prima persona, ecco quindi nomi come
Enrico Solito, Elena Capaldo, Giampiero
Benedetti
Patrizia Checchi, Alessandro Bruscolo,
Fabio Scaletti, Riccardo Santagati,
Gianfranco Sherwood
Vorrei anche
citare l'importante apporto grafico
di Giuseppe Festino e di Marco Perna.
3-
Quando si progetta l'uscita di una
nuova rivista letteraria, in genere,
lo si fa pensando ad una precisa richiesta
di mercato. In cosa SM si differenzia
dalle altre riviste dedicate al "giallo"
presenti sulla scena letteraria italiana?
A quale target di lettori vi rivolgerete?
Ci
rivolgiamo a un lettore curioso, ma
non necessariamente super-esperto.
In questo senso vogliamo distinguerci
dalle pubblicazioni super specializzate
che solo pochi cultori riescono ad
apprezzare. La SM vuole essere un
punto di riferimento per tutti quelli
che nutrono delle simpatie per il
Giallo Classico, la detective story
e amano leggere storie apocrife e
articoli sul mondo che circonda la
Londra vittoriana, ma anche altre
ambientazioni nello stile della Mystery
fiction e della detective story. Una
rivista che possa essere d'aiuto per
meglio capire questo genere, attraverso
disamine, percorsi d'approfondimento
e narrativi davvero alla portata di
tutti gli appassionati. Detto questo,
vorrei anche ricordare che la rivista
è distribuita attualmente solo
on-line (https://www.delosstore.it/abbonamenti/scheda.php?id=56)
4-
Che diffusione ha la rivista e dove
può essere acquistata?
Dicevo
poco fa che la nostra distribuzione
attuale, soltanto on-line, ne limita
certamente la visibilità. Nonostante
tutto tiriamo diverse centinaia di
copie e abbiamo circa 200 abbonati.
5-
Di quali risultati ottenuti nel corso
di questi quattro anni di attività
siete più orgogliosi?
Considerando
in questo lasso di tempo sia "Il
Club di Sherlock Holmes" sia
"Sherlock Magazine" che
può ritenersi il proseguimento
naturale dopo la chiusura dell'editore
torinese, direi che il numero che
sta per uscire nei prossimi giorni
(ovvero il n. 3) rappresenta l'esatto
mix di rubriche e racconti che qualitativamente
mi soddisfa, sia dal lato degli argomenti
trattati, sia per l'elevata qualità.
Parliamo ad esempio di Poirot, della
storia del giallo classico, abbiamo
iniziato la disamina metodica dei
racconti del canone di Conan Doyle
E poi ci sono apocrifi davvero belli.
Un piccolo accenno lo merita anche
il n. 2, per il quale abbiamo riunito
una vera enciclopedia holmesiana di
200 pagine riccamente illustrata,
e introdotta da Corrado Augias. Un
lavoro enorme, ma di grande soddisfazione.
6-
Quali sono stati i principali problemi
(organizzativi, economici o di altro
tipo) che avete incontrato (e superato)
fino ad ora?
Dunque,
il problema principale è quello
della distribuzione. Stampando in
digitale possiamo tenere sotto controllo
le vendite, ma se dovessimo decidere
di dare in mano a un distributore
la rivista sarebbe un grosso problema
finanziario perché i tempi
tecnici tra quando esponi in edicola/libreria
e quando ottieni i pagamenti sono
lunghissimi e ingestibili finanziariamente.
In sostanza, giusto per dare un esempio,
se vai in stampa con 5.000 copie con
il terzo numero (e lasciamo perdere
il costo tipografico) non sai ancora
quanto hai incassato dal numero 1.
Assolutamente ingestibile.
7
- Internet e la scrittura... qual
é l'approccio di Sherlock Magazine
col mondo di chi scrive in rete?
Un
buon rapporto, direi. La rivista su
carta nasce dalla consorella on-line,
dove si è fatta conoscere e
apprezzare fin dal 2000. Abbiamo conosciuto
molti dei nostri attuali redattori
e collaboratori dalla rete e li sproniamo
a dare il meglio anche attraverso
il premio letterario SherlockMagazine
Award. Il bando è disponibile
su www.sherlockmagazine.it/award/
8
- Carta contro e-book. Un pronostico
al volo, chi vincerà?
Bit
contro Atomi? Che dire, con la Solid
avevamo anticipato la scommessa a
due-tre anni fa. Volevamo essere i
primi ad avere delle collane di letteratura
di genere disponibili sotto forma
di bit. Ovviamente abbiamo perso.
L'e-Book non è partito come
doveva per variegate ragioni. Credo
che la carta continuerà a esistere
per molti anni ancora, alla faccia
dei "pompieri" di Fahrenight
451 di Ray Bradbury ;-)
9
- Sherlock Holmes ha più di
cento anni, e tuttavia l'interesse
per le sue imprese non accenna a diminuire.
So bene che su questo argomento si
potrebbero scrivere saggi monumentali,
tuttavia quali sono, a vostro parere,
le principali ragioni di questa sorpendente
longevità?
Su
questo tema, hai ragione, si potrebbe
scrivere un libro. E infatti
l'ho fatto! Nel saggio "L'Universo
di Sherlock Holmes" (Solid Ed.
2001), affronto il tema da tanti punti
di vista. Fondamentalmente il giallo
deduttivo parte dalle avventure di
Sherlock Holmes e quindi diviene tappa
forzata - per chi prima, per chi poi
- di chi legge gialli. Penso esista
un profondo senso di riconoscimento
verso l'opera di Sir Arthur Conan
Doyle perché è stato
l'antesignano di tutti i detective
e ha saputo forgiare un personaggio
non banale, che si apprezza non solo
per la sua abilità abduttiva,
ovvero il procedimento logico ipotetico-deduttivo,
ma anche per i tanti difetti caratteriali
e qualche piccolo vizio. Holmes è
l'icona di tutta la detective story
e non potrà mai passare inosservato
nella storia delle letteratura, anche
se la generazione di lettori si assottiglia
sempre più, sostituita da abili
giocatori di playstation.
10
- Mi pare di notare che su SH si parli
molto (e molto volentieri) di apocrifi.
Anche questo, in fondo fa parte del
fenomeno Holmes, un personaggio che
resuscita dalle proprie ceneri, un
gioco che coinvolge scrittori e lettori.
Come risponde il vostro pubblico a
questa "sfida" letteraria?
Si lascia coinvolgere o fruisce passivamente
del materiale presentato?
L'apocrifo
porta con sé pro e contro.
Prima di tutto deve essere scritto
come se lo fosse stato da Conan Doyle.
E questo è già un primo
punto difficile da raggiungere, stilisticamente
parlando. Ancora più difficile
è creare una storia che possa
inserirsi tra quelle del canone e
non pesti i piedi a date scomode.
Se scrivessimo un racconto bellissimo
di Holmes, ma lo ambientassimo a Londra
nel periodo del grande Iato (1891-1894),
commetteremo un errore imperdonabile
per gli sherlockiani in quanto in
quel periodo il detective risulta
essere morto, caduto nelle cascate
di Reichenbach. Qui subentriamo un
po' noi che ci assorbiamo gli apocrifi
degli autori e ne dobbiamo analizzare
temi, periodi storici e stile. Torna
quindi in auge il pesante lavoro di
editing di cui accennavo all'inizio
di questa intervista. Ovviamente tutto
questo lo facciamo perché sappiamo
anche che quando ci troviamo davanti
a un nuovo caso da risolvere per Holmes,
la curiosità di leggerlo è
tanta per tutti, anche per i più
fondamentalisti che snobbano l'arte
dell'apocrifo, ma che in fondo lo
leggono comunque. Holmes, grazie agli
apocrifi, può di fatto continuare
a vivere e agire come se fosse ancora
qua in mezzo a tutti noi.
11
- Non solo Holmes... infatti su SM
trovano spazio altri detective "classici",
da Poirot a Nero Wolfe. Già
ora l'accordo in atto con Mondadori
fa di www.sherlockmagazine.it una
sorta di vetrina della più
classica delle collane "gialle".
Avete intenzione di ampliare questa
collaborazione? A quando nei "Gialli
Mondadori" una raccolta degli
apocrifi di Sherlock Holmes scritti
dai lettori del sito? :)
Non
andiamo troppo in là. Mondadori
ci ha permesso di fare il broadcasting
con grande anticipo delle sue collane
da edicola ogni mese. Per il nostro
sito è certamente un piccolo
scoop che si rinnova ogni volta che
ci arrivano i sei nuovi titoli da
presentare e le sei copertine dalle
quali scegliere la più vicina
al nostro target. Da qui a pensare
che ci sia materiale per una loro
antologia lo dubito fortemente. Anche
perché facciamo già
fatica a mettere assieme i racconti
per la nostra rivista
Perché
mai dovremmo darli alla "concorrenza"?
Ovviamente scherzo, non possiamo pensare
minimamente di comparare il nostro
obiettivo con quello molto più
commerciale di una "signora"
Mondatori, e che ovviamente rispetto
tantissimo perché ancora oggi
permette di leggere autori, come ad
esempio Anne Perry, che scrive ambientando
le storie nella stessa Londra vittoriana
di Conan Doyle, a prezzi popolari.
Commercialmente parlando, non la vedo
attendibile un'antologia di apocrifi
italiani sulle loro testate da edicola.
Almeno per il momento.
12
- Progetti per il futuro?
Vorrei
allungare la giornata a 48 ore, ma
dubito di riuscirci. Il tempo non
basta mai
Se proprio devo dirne
una sono anni che mi piacerebbe portare
i contenuti dei siti tematici che
curo, quindi anche quello su Holmes
e la detective story, in versione
audio. Una sorta di network radiofonico
on-line che permetta di accede a notizie
non più da leggere ma da ascoltare.
Per fare questo servono però
potenti server, tanta banda e molto
tempo. Tre cose che attualmente mi
mancano davvero molto.
Se ci fosse uno sponsor nei paraggi,
però, si faccia avanti
Per
gentile concessione Luigi Pachì
Intervista di Marco R. Capelli
|
L
A S C H E D A
Sherlock
Magazine
Rivista letteraria fondata
nel 1994
Ultimo numero uscito: n. 3
Tiratura
(ultimo numero):
350 copie
Direttore
editoriale
Luigi Pachì
Direttore
responsabile:
Franco Forte
Redazione:
Enrico Solito, Elena Capaldo, Giampiero
Benedetti
Registrazioni:
La rivista esce sotto forma di Libro-rivista,
per cui riporta in copertina i soli
codici ISBN.
Indirizzo
Postale:
Piazza Bonomelli 6/4 Milano
Indirizzo
Internet: www.sherlockmagazine.it
E-mail:
redazione@sherlockmagazine.it
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