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A la mystérieuse (1926) di Robert Desnos
traduzione di Alessandra Cargnel
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A la mystérieuse è una sezione di sette poesie di Corps et biens, opera pubblicata nel 1930 da Robert Desnos, uno dei più importanti e attivi membri del movimento surrealista francese degli anni '20. I temi principali delle sue poesie di questo periodo sono l'opposizione tra realtà e sogno, l'incertezza, la perdita del senso del tempo, l'amore impossibile per una donna che diventa quasi irreale. I sette componimenti di A la mystérieuse sono infatti per la cantante Yvonne George, della quale era perdutamente innamorato. Un amore a senso unico, poiché la donna non ricambiò mai il sentimento. (Alessandra Cargnel)

 

Oh sofferenze d’amore!

Oh, sofferenze d’amore!

Quanto mi siete necessarie e quanto mi siete care.

I miei occhi che si chiudono su lacrime immaginarie, le mie mani che si tendono senza sosta verso il vuoto.

Questa notte ho sognato paesaggi insensati e avventure pericolose tanto dal punto di vista della morte che dal punto di vista della vita, che è anche il punto di vista dell’amore.

Al risveglio voi c’eravate, oh sofferenze d’amore, muse del deserto, muse esigenti.

Il mio riso e la mia gioia si cristallizzano attorno a voi. È il vostro fard, è il vostro ombretto, è il vostro rossetto, è la vostra borsa di pelle di serpente, sono le vostre calze di seta…ed è anche quella piccola piega tra l’orecchio e la nuca, alla base del collo, sono i vostri pantaloni di seta e la vostra elegante camicia e la vostra pelliccia, la pancia rotonda, è il mio riso e le mie gioie, i vostri piedi e tutti i vostri gioielli.

In verità, quanto siete ben vestite e agghindate.

Oh, sofferenze d’amore, angeli esigenti, ecco che vi immagino come l’immagine stessa del mio amore ecco che vi confondo con esso…

Oh, sofferenze d’amore, che io creo e vesto, voi vi confondete con il mio amore di cui conosco solo gli abiti ma anche gli occhi, la voce, il viso, le mani, i capelli, i denti, gli occhi…

 

Tanto ti ho sognato

Tanto ti ho sognato che perdi la tua realtà.

È ancora tempo di desiderare questo corpo vivo e di baciare su queste labbra la voce nascente che mi è cara?

Tanto ti ho sognato che le mie braccia abituate a incrociarsi sul petto mentre cingono la tua ombra non si adatterebbero al contorno del tuo corpo, forse.

Tanto che davanti all’apparizione reale di ciò che mi terrorizza e mi domina da giorni e anni diventerei un’ombra probabilmente.

Oh, bilance sentimentali!

Tanto ti ho sognato che non è forse più tempo che io mi svegli. Dormo in piedi, il corpo esposto a tutte le apparenze della vita e dell’amore e tu, la sola che oggi conti per me, più difficilmente potrei toccare la tua fronte e le tue labbra che le prime labbra e la prima fronte che capitino.

Tanto ti ho sognato, tanto ho camminato, parlato, dormito col tuo fantasma che non mi resta più forse e tuttavia che essere fantasma tra i fantasmi e cento volte più ombra dell’ombra che passa e passerà allegramente sul quadrante solare della tua vita.

 

No l’amore non è morto

No l’amore non è morto in questo cuore e in questi occhi e su questa bocca che proclamava iniziati i suoi funerali.

Sentite, ne ho abbastanza del pittoresco e dei colori e del fascino.

Amo l’amore, la sua tenerezza e la sua crudeltà.

Il mio amore ha un solo nome, una sola forma.

Tutta passa. Labbra si attaccano a queste labbra.

Il mio amore ha un solo nome, una sola forma.

E se un giorno te ne ricorderai

Tu, forma e nome del mio amore,

un giorno sul mare tra l’America e l’Europa

nel momento in cui l’ultimo raggio di sole si riflette sulla superficie increspata dalle onde, oppure in una notte di tempesta sotto un albero in campagna o dentro una rapida automobile

in un mattino di primavera, boulevard Malherbes

in un giorno di pioggia

all’alba prima di coricarti

pensa, lo rodino al tuo fantasma familiare, che io fui l’unico ad amarti così, e che è un peccato che tu non l’abbia conosciuto

pensa che non bisogna rimpiangere le cose: Ronsard e Baudelaire prima di me hanno cantato i rimpianto di vecchie e morte che disprezzarono il più puro amore.

Tu quando sarai morta

Sarai bella e sempre desiderabile

Io sarò già morto, racchiuso tutto nel tuo corpo immortale, nella tua immagine stupefacente presente per sempre tra le meraviglie perpetue della vita e dell’eternità, ma se io vivo

La tua voce e il suo accento, il tuo sguardo e la sua luce

Il tuo odore e quello dei tuoi capelli e molte altre cose vivranno in me

In me che non sono Ronsard né Baudelaire

Io che sono Robert Desnos e che per averti conosciuta e amata

Valgo quanto loro

Io che sono Robert Desnos per amarti

E non voglio aggiungere alla reputazione alla mia memoria su questa spregevole terra.

© Robert Desnos
Traduzione a cura di Alessandra Cargnel







Recensioni ed articoli relativi a Robert Desnos

(0) A la mystérieuse (1926) di Robert Desnos trad.di Alessandra Cargnel - TRADUZIONE

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(1) I piedi di Grgur Ninski di Mihajlo Pantic trad.di Alessandra Cargnel - TRADUZIONE
(2) A la mystérieuse (1926) di Robert Desnos trad.di Alessandra Cargnel - TRADUZIONE


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