Piccolo "scoop"
per progetto babele, questa intervista
a Dan Fante gentilmente inviata da Tomas
Pololi. Da bere, anzi, no, da leggere,
tutta d'un fiato.
SONO MEGLIO DI
BUKOWSKI
Intervista a Dan Fante.
Di Thomas
Pololi
Mi stavo leggendo Agganci ( Ed.
Marcos y Marcos ) e mi sono chiesto:
"Cazzo, ma perchè il figlio
di John Fante fa lo scrittore? Così
ho pensato di chiederlo a lui. E'
stato gentile a rispondere.
TP: Qualcuno ha detto che sei più
bukowskiano di Bukowski. Secondo me
il tizio era più ubriaco di
Bukowski. Tu che ne pensi?
DF: No. Noi scriviamo di cose simili,
come l'ubriachezza, ma Bukowski non
dice la verità sugli alcolizzati.
E' una vita terribile.
TP: In Agganci il tuo alterego Bruno
Dante sente la voce del defunto fratello
Rick dirgli che non è uno scrittore,
ma solo un perdente. Tu sei uno scrittore
o un perdente (o entrambi)?
DF: Oh no, Thomas. Io sono uno scrittore.
Un buon scrittore. Leggi i miei libri
e giudica tu stesso.
TP: Tu hai mollato la scuola a vent'anni.
Io adesso ho vent'anni. Ho mollato
la scuola. Provo a scrivere, ma di
cognome faccio Pololi. Cosa dovrei
fare? Cambiare cognome?
DF: Perchè dovresti cambiare
cognome? E' una follia. Non farlo.
John Fante odiava gli italiani che
adottavano cognomi americani solo
per farsi accettare.
TP: "Hai scritto una lettera
molto bella, stile pulito, frasi semplici
e dirette. Forse anche tu sei uno
scrittore, come me. Pensaci..."
Questo era tuo padre, da Roma, nel
1960. Non hai mai pensato che stesse
scherzando?
DF: Mio padre a volte era troppo pieno
di sè. Non mi ha mai incoraggiato
a scrivere.
TP: Fine delle domande cattive. Allora,
tu hai lavorato come venditore porta
a porta. Mr. Kirby è davvero
il secondo uomo più ricco del
mondo? Quando me l'hanno detto sono
scoppiato a ridere. Ma magari è
vero.
DF: No, ma puoi scommetterci il culo
che è pieno di soldi.
TP: In un'intervista per un sito
italiano su tuo padre ( www.johnfante.it
) dici di essere meglio di Bukowski.
Eri sarcastico, vero? (Ops, un'altra
domanda cattiva).
DF: No. Io scrivo meglio di Bukowski.
Siamo diversi ma io sono meglio.
TP: Cosa aggiunge la tua scrittura
al classico vecchio tema dello scrittore
alcolizzato senza un soldo sempre-depresso-e-infelice
scopatore di bombe-sexy di carattere?
DF: Cosa aggiunge? Io racconto la
storia della follia americana del
20° secolo. Di chi non ce la fa
più.
TP: Chi è il peggiore scrittore
del nuovo millennio?
DF: Fai un po' tu. Io non riesco a
leggere i romanzi di adesso.
TP: Qual è la cosa che hai
sempre voluto dire a John Fante ma
non hai mai detto? (non rispondere
"Ti voglio bene")
DF: Ho sempre voluto dirgli "Grazie
Papi. Grazie per il talento e per
avermi insegnato a usarlo".
TP: Ultima domanda cattiva. Non sei
capace di aprire il tuo cuore o l'hai
aperto ma non ci hai trovato niente?
DF: Non capisco questa domanda. Riprovaci.