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L'ombra dell'odio
di Andrea Baiocco
Pubblicato su SITO
Anno
2011 -
Edizioni Zona contemporanea
Prezzo €
17,00 -
210 pp.
ISBN
9788864381756
Una recensione
di
Cinzia Baldini
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Le indagini avviate dal tenente colonnello Luigi Rossi, comandante del nucleo radiomobile dei Carabinieri, e dalla dottoressa Francesca Sormani, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, sull’omicidio di una giovane donna sembrano, a tutta prima, costituire un episodio isolato finché, passo dopo passo, iniziano a spostarsi su un altro, inatteso, binario. E così “L’OMBRA DELL’ODIO” di Andrea Baiocco sfuma la sua gradazione di giallo classico in un thriller dal sottile profilo psicologico e introspettivo. Perché Andrea Rej, una giovane promessa del giornalismo, timido ed introverso, improvvisamente si trasforma in un serial killer freddo e spietato? Perché la sua sete di sangue e di vendetta ha radici profonde tanto da apparire senza fine? Quale il movente che ha resuscitato dall’imo più profondo della sua personalità tanta, disumana, crudeltà? Come in un diabolico rompicapo, tessera dopo tessera, con l’aiuto di uno psicologo, di alcuni testimoni e indagini a trecentosessanta gradi gli investigatori arriveranno a comprendere che la causa scatenante della sua furia omicida è l’indominabile riproporsi di un annoso desiderio di vendetta, “per rimettere tutto a posto e chiudere i conti”. Il giovane Rej è vittima del suo passato. Prigioniero di ricordi, emozioni e sensazioni mai metabolizzate e sempre in sobbollimento che lo porteranno ad essere il carnefice di se stesso e di chi, anche involontariamente, lo ha ferito nel corso della sua vita. Il lento ed inesorabile esaurimento psicologico a cui lo sottopone il rancore e l’astio, la perdita di fiducia verso gli altri, la repulsione e il rifiuto di se stesso per essere un vinto, lo trasformano in una perfetta macchina per uccidere priva di sentimenti e alimentata, appunto, dall’odio. L’unico momento di ritorno ad una parvenza di umanità è durante il colloquio “rubato” al sostituto procuratore nella sua casa. “Gli occhi di Rej e quelli di Francesca si incrociarono. In quelli di lui, lei vide qualcosa che la atterrì. Un’ombra. Fosca. Nera. Spietata. Un’ombra che, un giorno, si era liberata, con tutta la sua violenza. Era l’ombra dell’odio”. Il dopo è un progressivo percorso verso la follia in cui l’impulso nefasto, decuplicato all’ennesima potenza, lo danneranno per sempre. “Così gli era nata dentro quella pulsione intensa, irrefrenabile, che gli aveva fatto a pezzi quel poco di fiducia che aveva ancora nell’anima. Una pulsione forte. Violenta, crudele e difficile da sopportare che, però, lo aveva tenuto in piedi. Se lo era detto, una notte: perché avrebbe dovuto soffrire solo lui? Perché non avrebbero dovuto passare anche loro ciò che stava passando lui? Perché non avrebbero dovuto, anche loro, conoscere il dolore?” La ricerca delle motivazioni che hanno spinto Andrea Rej a trasformarsi in un feroce assassino corrono parallele ad un travagliato percorso interiore di autoanalisi e ricostruzione della propria vita da parte della Sormani ed in cui entrerà a pieno titolo anche il ricordo di un’amara esperienza giovanile patita dal comandante Rossi. L’ombra dell’odio si è depositata, con il trascorrere degli anni, nelle coscienze dei tre protagonisti ma ognuno ha reagito in maniera diversa, secondo i propri “anticorpi psicologici”. Il desiderio di rivincita del caparbio colonnello Rossi ha rafforzato e maturato la sua personalità, la voglia di riscatto della dottoressa Sormani, a causa della sua emotività e della profonda sensibilità, è ancora in una fase travagliata ma lascia presagire una positiva evoluzione. La passiva mediocrità del povero Rej, la sua frustrazione, invece, ne fagociteranno la razionalità e porteranno ad incanalare il proprio dolore per le speranze deluse e i sogni infranti verso una rabbia ossessiva che al pari di una metastasi mortale lo renderà schiavo e vittima di un odio puro e senza limiti che non si fermerà nemmeno davanti a chi lo ha generato. Il romanzo si snoda incalzante ed intreccia alle drammatiche vicende di cronaca scaturite dal precario equilibrio mentale dell’eroe negativo, quelle intime e personali originate dalla psicologia inquieta degli altri coprotagonisti. Contrappone alle ambientazioni suggestive di idilliaci paesaggi montani, lo squallido panorama di una fabbrica abbandonata nell’estrema periferia milanese. Riporta, nuda e cruda, la lotta interiore tra chi cerca di dare un senso alla propria esistenza e chi si arrende supinamente ad essa. La scrittura dell’autore anticipa con un forte pathos gli eventi e ne sottolinea i particolari stati psicologici. Ai periodi scorrevoli e alle descrizioni solari dei momenti “tranquilli” alterna un ritmo nervoso con frasi brevissime, ripetizioni ossessive, quasi maniacali per “fissare” i momenti più drammatici che seguono l’evoluzione patologica dell’odio fino alla sua completa trasformazione in follia. “L’OMBRA DELL’ODIO” è un libro che consiglio vivamente di non perdere a chi apprezza i thriller dalle tinte energiche specie per la durezza (comunque mai grossolana o eccessiva) di alcune scene rese in maniera quasi cinematografica e a coloro che cercano, nella lettura, emozioni forti.
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