Solitamente non apro con pareri personali: ma questo libro l'ho letto letteralmente tutto-in-una-notte, e mi è piaciuto tantissimo. Il libro di Cinzia Baldini narra la storia di una donna, dalla difficile infanzia, fino alla serena dipartita dal mondo terreno. Una storia intimista, molto personale, molto ricca di sentimento. La storia di una vita semplice, eppure densa di profondi significati. Una storia d'amore, vissuto intensamente e compiutamente. Una storia come tante, fatta di piccole conquiste giornaliere, soprattutto nel periodo dell'adolescenza e della giovinezza, che oggi, invece, abbiamo forse reso sin troppo facile a chi lo attraversa, facendo perdere ai giovani il senso della lotta per la propria affermazione come individuo pensante e libero. La scrittrice è anche tecnicamente molto brava: ha scelto uno schema narrativo molto difficile, alla Virginia Woolf, ma l'ha reso molto più snello e comprensibile. Ha adattato il linguaggio a quello che poteva essere proprio di una donna che si era istruita da sola, quindi colta sì, ma non eccessivamente intellettuale. Ha dipinto il personaggio di una persona dolce e forte insieme, con un grande cuore e tanta generosità. Ho tovato bellissimo il finale : "Vedi quante cose abbiamo imparato dalla vita? Basta saper osservare, saper ascoltare, e alla fine rimaniamo stupitidi non avvertire più la paura dell'ignoto ...." Ciò che mi ha colpita di più è il modo in cui affronta il tema della guerra. Intimo, sofferto, e con tanta tanta verità. E' proprio il modo giusto per far capire quanto una guerra sia crudele, quanto lo sia stata quella Italiana, e quanto i nostri genitori o i nostri nonni abbiano sofferto. Cinzia Baldini è mia coetanea: credo che la nostra generazione, anno più, anno meno, sia stata l'ultima a poter ascoltare direttamenete i racconti della guerra del 40-45 dai propri parenti, dai nonni, che a quell'epoca erano già adulti. Chi allora era bambino non ne parla volentieri, chi aveva già una certa maturità invece raccontava, spiegava. E' un patrimonio di ricordi che non va perduto: Cinzia Baldini ne dato una versione toccante, molto più comprensibile, per chi non c'era, delle auliche celebrazioni ufficiali. Vorrei consigliare il libro alle insegnanti, di lettere e storia, per poter spiegare ai ragazzi il vero dramma di una guerra, periodo di fame e di terrore, ma in cui i veri sentimenti, pietà, abnegazione, sacrificio, trovano un profondo significato. La lettura la consiglio a tutti: dai 16 anni in su. E' un testo affascinante, che scorre senza difficoltà, e, senza parere, insegna. Insegna a comprendere il senso della vita.