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Se tutto fosse solo questo
di Natale Pace
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Se tutto fosse solo questo,
si riducesse tutto a queste fissità di sguardi
occhi dentro gli occhi
a scambiarsi l’anima,
se la vita
fosse soltanto cercarsi-trovarsi-volersi-prendersi,
eppoi, l’uno nell’altro, non cercare-trovare-volere-prendere
altro,
se tutto il resto rimanesse come fuori dall’oblò e noi,
naviganti ormai adusi ad ogni mare,
tenessimo salda la rotta verso i nostri occhi
queste fissità oceaniche di sguardi,
e se il bosco (oh, il bosco, pensa!) accogliesse
solo l’ansimare dei corpi, percuoterci amanti e vibrare,
riuscisse il bosco fitto di faggete, farsi più fitto e chiudere
fuori ogni altro rumore, ogni visione oltre i nostri occhi
queste perdute fissità di sguardi,
se fosse solo questo la vita,
se altri non pretendessero questo amore
e bollette ogni giorno da pagare, e parole da dire, e figli carne della carne e giorni e notti che ti svegli già stanco, e tramonti sul mare e mari da attraversare e cambi di stagione sempre uguali, e libri da leggere e da scrivere e poesie e macchine da comprare e case e giardini con fiori e cani che abbaiano la notte,
se null’altro turbasse l’essere io e te l’uno dell’altro
occhi negli occhi
queste fissità di sguardi incandescenti,
se tutto fosse solo questo,
mai finirebbe la nostra vita,
canteremmo, amore mio, ogni attimo l’eternità
dell’amarci,
ti costringerei per sempre a quel tronco di faggio indurito dal tempo,
diventeremmo bosco,
ci ameremmo sempre, sempre.
©
Natale Pace
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