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Le stimmate dello sciamano. Il mito di san Francesco tra sangue e magia
di Andrea Armati
Pubblicato su SITO
Anno
2010-
Eleusi
Prezzo €
18,00-
274pp.
ISBN
9788890388422
Una recensione di
Katia Ciarrocchi
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Con Le stimmate dello sciamano, secondo saggio di Andrea Armati, prosegue il viaggio all’interno della storia di San Francesco d’Assisi. Nel primo saggio “Lo stregone di Assisi. Il volto negato di San Francesco” Armati, ci fa vedere, con tanto di fonti storiche, quanto la figura di Giovanni di Pietro Bernardone fosse pragmatica e mistica, un bravissimo politico al quale la chiesa concesse molto e più del dovuto, nonostante che a quel tempo molte cose non fossero permesse e del tutto condannate. Armati con Le stimmate dello sciamano riprende da dove ci aveva lasciato e prosegue il suo viaggio marchiando su una cartina il percorso dell’”evangelizzazione” di San Francesco in luoghi che all’epoca erano totalmente pagani e dove le pratiche di stregoneria erano attività usuali per gli abitanti del luogo. Partiamo da La Verna, il luogo “scelto” da Francesco “per compiere un rito destinato a consegnarlo alla storia della fede”; La Verna un monte di proprietà del conte Orlando di Chiusi – “uno dei più prodi tra i guerrieri dell’Imperatore” – che colpito dal fervore della predica di Francesco, chiese all’aspirante santo di prendere possesso del monte adducendo motivi “serafici”: ‹‹Onde, compiuta la predica, egli trasse santo Francesco da parte e dissegli […] “Io ho in Toscana un monte devotissimo il quale si chiama il monte della Verna, lo quale è molto solitario e selvatoco, ed è troppo bene atto a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalla gente, o a chi desidera vita solitaria. S’egli ti piacesse, volentieri io lo donerei a te e a’ tuoi compagni per salute dell’anima mia. ›› (Cfr. Fioretti, Della prima considerazione delle sacre sante istimate, ff. 1898-1899) Laverna nella mitologia latina era una Dea dell’ombra per antonomasia, “Non a caso che a lei fossero consacrati antri e caverne dove spesso si nascondevano ladri e assassini, di cui poi divenne protettrice […]il futuro eremo Francescano era il luogo che si prestava meglio di qualunque altro ad accogliere i devoti della Dea, grazie alle sue rupi megalitiche e a una foresta che continuò a essere teatro di apparizioni miracolose secoli dopo l’arrivo di Francesco. …” Malgrado La Verna sia un capitolo cruciale nell’esperienza umana di San Francesco, al santuario sono dedicate pochissime pagine delle fonti, a causa della distruzione delle agiografie francescane volute dal Concilio di Pisa del 1263, che decretò la sparizione e l’insabbiamento di tutte le Vitae di Francesco diverse dalla Legenda Maior di Bonaventura, compresi quindi i racconti conservati negli eremi, racconti che riservavano un’attenzione particolare alla fondazione e alla vita del romitorio. Armati va in campo percorrendo personalmente il viaggio di Francesco e descrive con maestria, riportando fedelmente quel che rimane di fonti storiche e racconti popolari, il percorso e le vittorie del Santo anche e soprattutto lì dove i Benedettini prima di lui avevano fallito. Dentro a Le stimmate dello sciamano c’è tutto il lavoro di ricerca nelle fonti storiche francescane di Armati, dalla lotta al paganesimo alla rivalità con Chiara figura che a noi è stata presentata molto vicina al santo occultandone l’antagonismo e la difficoltà che la santa ebbe nell’affermarsi perché donna, e tutta la politica, che inutile negare, come sempre e sempre sarà ne è al centro di ogni sviluppo storico. “Ieri sciamano dei villaggi, stregone delle selve, oggi santo austero e integerrimo della migliore ortodossia cattolica; niente male come trasformazione. E se non è magia questa, dite voi come chiamarla.” Un libro che vale la pena di leggere, lo consiglio vivamente.
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