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Una lettera nella testa
di Andrea Pagani
Pubblicato su SITO
Anno
2011-
Lupetti
Prezzo €
14,00-
137pp.
ISBN
9788883913402
Una recensione di
Miriam Ballerini
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Votanti:
5219
Media
79.5%
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Questo è il romanzo d’esordio di Andrea Pagani. Abitiamo nello stesso paese e, per qualche strana ragione, abbiamo pure scritto qualcosa di simile, senza mai esserci conosciuti! Il suo libro, la sua storia, ha molti punti in comune con il mio primo libro d’invenzione “Il giardino dei maggiolini”. La difficoltà di rapporti tra il protagonista e i suoi genitori; la crescita interiore; un mentore che si identifica in un anziano. Leggerlo è stato un po’ come ritrovare qualcosa di già vissuto, perché indossato dalla mia prima protagonista. Andrea, è un ragazzo di 34 anni, fa l’infermiere in un ospedale di Como. Avrebbe potuto fare l’avvocato, lavorare in giacca e cravatta, ma non riesce a riconoscersi in questo ruolo. Decide, pertanto, di passare a un lavoro in ospedale, per essere utile agli altri. All’inizio crede gli basterà il sorriso di gratitudine di una vecchina per sentirsi appagato; col passare degli anni, capirà che, invece, sarà la sfida del convivere con vita e morte quella che maggiormente gli darà soddisfazione. Andrea è genuino nel suo esporsi a dei lettori che, non sempre, avranno occhi ingenui nella lettura delle sue parole. Lui si mostra per quello che è con coraggio, determinazione, sincerità. Ben sappiamo che, invece, questo mondo pare debba essere dei più furbi, di chi sa mentire meglio, di chi si nasconde. Andrea non fa uso di maschere, non si cela, si mostra appieno! Parla di sé, dei suoi desideri, delle sue opinioni. Del rapporto ostile col padre; della sua visione del mondo, auspicando a un ritorno di quei valori essenziali che fanno di un essere, un uomo. Mi ha sorpresa piacevolmente ritrovare in un giovane questa sfida disegnata sul viso aperto. Di tanto in tanto, qua e là, rischia di cadere nella moralizzazione, per eccesso di zelo! Scritto con penna semplice, scorrevole, questo lungo soliloquio ci mostra la vita ospedaliera, fatta non solo, purtroppo, di guarigioni; ma spesso di dolore e di lutti. E come, da tutto ciò, Andrea ne tragga i frutti utili per la sua crescita interiore. Buona l’introspezione, necessaria a scrivere un testo di certo non facile. La lettera, Andrea, la scriverà alla fine del libro, quando, in seguito a un incidente stradale, si renderà conto di cose tralasciate, di quanto si era ripromesso di dire ai suoi genitori e, ancora, non aveva vergato. “Una lettera nella testa” è un testo educativo, utile per chi volesse leggerlo.
Una recensione di Miriam Ballerini
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