Il tuo cappello si scuote lieve, saluta, è sospeso nel vento
colpisce le nuvole il tuo capo scoperto,
da altro è preso il tuo cuore,
lingue nuove assorbe la tua bocca,
l'erbaccia prende sopravvento sul paese,
l'estate accende gli astri e li spegne,
accecato dai petali rialzi il viso,
ridi e piangi e ti massacri da solo,
cosa deve succederti ancora -
Spiegami, amore!
Fastosamente stupito fa la ruota il pavone,
il piccione solleva il collare di piume,
l'aria ricolma del tubare si espande,
grida il maschio dell'anatra e tutto il paese
si nutre di miele selvatico, anche nel parco ordinato
ogni siepe è orlata di polvere d'oro.
Il pesce arrossisce, supera il branco
e dalle grotte si getta nel letto di corallo,
al suono della sabbia argentata balla timido lo scorpione.
Lo scarabeo fiuta l'amata da lontano;
se solo sentissi come lui, coglierei l'ali di lei
trasparire sotto la corazza
e m'incamminerei per il cespuglio di fragole lontano!
Spiegami, amore!
L'acqua sa parlare,
l'onda prende l'onda per mano,
si gonfia l'uva nella vigna, spicca e cade.
Con quanta ingenuità sbuca dal guscio la lumaca!
Una pietra sa intenerire un altra pietra!
Spiegami, amore, ciò che non so spiegare:
dovrei nel breve orrido tempo
frequentare solo pensieri e sola
mai conoscere amore, o fare del bene?
Deve uno pensare? Non lo rimpiange nessuno?
Dici: un altro spirito conta per lui ...
No, non spiegarmi niente. Vedo la salamandra
attraversare ogni fuoco.
Niente la fa tremare e non prova dolore.
Ingeborg Bachmann
Dalla raccolta:Ingeborg Bachmann,
Gedichte Erzählungen Hörspiel Essays,
München (Piper) 1964, p. 48-49