C’è una donna
su quel pezzo di marciapiede
che vorrebbe pace.
I suoi occhi guardano il mondo
cercandone altri.
Vorrebbe trovare un’ identità
vaso di mente e corpo.
Le mani intorpidite
pregano un Dio antico e pagano
le fatiche, rughe di verità
sono disegnate sul volto.
Appare bella
nella realtà
di universo
in cui
ogni essere vivente
possiede
una propria collocazione
è vera quando il suo corpo pesante si alza
e si muove.
Sarà la consueta notte, di vene e di sangue
in cui il suo addome gonfio
aprirà il corpo al cielo stellato.