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Bianco. L'inizio e la fine. Il latte e la farina. Bianco. Lo zucchero e il sale. Il foglio e la neve. Gli asciugamani blu, sono diventati verdi. Di un verde sbiadito, con larghe macchie più accese. A guardarli bene, mi piacciono di più. Li piego con cura. Uno sull'altro. Sotto le mani, il telo fresco e un profumo pulito. Ho passato il weekend a fare lavatrici. Ormai ho imparato. Lavo sempre in acqua fredda. E' un lavoro metodico il mio. Accumulo tessuti dello stesso tipo e colore. Per non sbagliare. Poi chiamo mia madre. Che chiama mia zia. E intanto le camice di Antonio girano veloci nella centrifuga. Azzurro cielo sulla testa. Mattina di sole tiepido, che mi chiude gli occhi se guardo più su. Sola in terrazzo, a respirare aria fresca di vento leggero. I fili dei panni, lunghi e tesi. Nelle mani fredde, cotone bagnato di lenzuola appena stese. Sistematica, ordinata, con la molletta fermo un angolo di stoffa. E poi un altro, un altro ancora. Fino all'ultimo calzino grigio. Srotolo la gamba accartocciata di un pantalone gocciolante. Bianca, come una sposa, quella nuvola lontana.
©
Sara Lorenzini
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