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Sostiene Pereira
di Antonio Tabucchi
Pubblicato su PBSR2006
Anno
2003-
Feltrinelli
Prezzo €
7-
216pp.
ISBN
2147483647
Una recensione di
Carlo Giuseppe Diana
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8768
Media
79.56%
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Vorrei cominciare dalle note dell'autore dopo il racconto. Esse mi sembrano in qualche modo in relazione la storia nel momento in cui l’autore si pensa all’opera. Tabucchi dichiara nelle note di aver intrecciato fatti storici, sentimenti personali e ricorrenze familiari, con particolare riferimento al rapporto con la figlia.
Lo spazio storico degli eventi raccontati è lì già precostituito (1938 vigilia e preparazione del regime salazarista in Portogallo, della seconda guerra mondiale, in piena dittatura franchista) ed il personaggio andrà ad occuparlo crescendo e forgiandosi pian piano nella immaginazione dell'autore. Tutto nasce con la morte del giornalista reale che ispira il personaggio Pereira. Appunto la morte, il sentimento di morte, segnerà costantemente il personaggio. Nel racconto la morte non sarà mai sottesa, nascosta, non detta ma resterà un argomento disvelato senza tabù, già dalle prime righe del romanzo. L'argomento, di solito cupo, è però trattato sul filo dell'ironia con passaggi giocosi (il sorriso della foto della moglie morta ed i quotidiani colloqui con lei) perché contrapposto alla vita, alla voglia di vivere dichiarata dal giovane Monteiro Rossi e alla vitalità dell'amore che lega questi a Marta. La cupezza dell'idea di morte si spegne nel sentimento filiale di Pereira verso i due ragazzi, trasformandosi in speranza di cambiamento, in impulsi vitali ed interrogativi che scuotono il personaggio. Così, in questo quadro il sentimento che lega Tabucchi alla figlia, accennato nelle note, non resta estraneo al racconto e sembra giocare un ruolo decisivo nell'abbandono graduale dell'atteggiamento depressivo iniziale di Pereira. La vitalità della gioventù fatta propria grazie al sentimento filiale, sembra la spinta necessaria a Pereira per trasformare la rassegnazione in ribellione, attraverso un percorso di lenta maturazione. Ed ancora, i buoni sentimenti del cattolico non mancano al fondo dell'animo di Pereira e sembrano più il terreno sul quale si consuma la contraddizione intima di un'epoca che la declamazione di principi inderogabili, soprattutto attraverso il racconto dei fatti per bocca di Padre Antònio.
Infine il sogno, tutto ciò che è sogno o fantasia non può rappresentarsi in quel racconto. Più volte Pereira dichiara apertamente che i sogni nulla hanno a che fare con questa storia. Si tratta evidentemente di un altro piano di lettura del romanzo, il più provocatorio per un verso ed il più orgogliosamente e rigorosamente separato dai sentimenti umani: la struttura di un processo. Quel "sostiene" che regge il racconto del personaggio lo isola da ogni contaminazione sentimentale e ne fa il freddo testimone della propria storia. Posizione rigidamente osservata durante tutto il racconto/testimonianza, anche dinanzi alla vile uccisione, morte tragica e violenta, di Monteiro Rossi personaggio/figlio. L'atteggiamento di Pereira pur culminando in un atto di ribellione e di pubblica denuncia, resta glaciale sotto il profilo emozionale, a custodia della separatezza dei sentimenti personali che sembra debbano restare in qualche modo puri, non contaminati da indagini d'ogni tipo e devono, almeno quelli, preservarsi fuori dalla violenza di qualsiasi valutazione non condivisa dal soggetto.
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