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La commedia umana
di William Saroyan
Pubblicato su SITO
Anno
2010-
Marcos y Marcos
Prezzo €
10,00-
254pp.
ISBN
9788871685458
Una recensione di
Carlo Mocci
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Votanti:
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79.63%
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Bene, diciamolo subito: la commedia umana che intende Saroyan nel libro omonimo non è il lato comico dell'essere umani. Ciò che intende Saroyan per commedia, e appare chiaro sin dalle primissime pagine del libro, è la comedia dantesca. Ma andiamo con ordine. Se si dovesse schematizzare o categorizzare questo romanzo, che Saroyan ha scritto nel 1943 e dal quale è stato tratto un film che ha pure vinto un Oscar per il miglior soggetto, si potrebbe dire che è una spiegazione di come è fatta la nostra vita ma in modo induttivo. Niente ampie sperimentazioni dai quali far discendere spiegazioni universali, niente legge dei grandi numeri e ampie statistiche per mostrare, se non dimostrare, come pensiamo, ragioniamo, amiamo, viviamo. No, niente di tutto questo. Saroyan prende una famiglia americana assolutamente comune, così comune che più comuni non ce n'è, e la fa muovere in un teatro di persone che, ognuna con le proprie peculiarità di persona semplice e comune, incarna in piccolo un eroe, un coraggioso, anche un combattente contro un mondo che va innanzitutto accettato per ciò che è, e poi studiato nei dettagli delle vita di tutti i giorni che, sommati, costituiscono almeno una parvenza di serenità, se non di felicità. La famiglia in questione è la famiglia Macauley, con il suo capofamiglia di fresca nomina, il quattordicenne Homer, che cerca di mantenere gli altri da quando il fratello maggiore, Marcus, è in guerra, considerato che il padre è morto anni prima. E mentre gira per Ithaca, California, la città nella quale il romanzo è ambientato, vive insieme a centro altri personaggi che vengono resi, nella pienezza e complessita della loro vita, anche in poche semplici frasi: il fratellino Ulysses, gli amici, il direttore dell'ufficio del telegrafo per il quale Homer fa il fattorino dopo la scuola. La Ithaca di Saroyan è una città che si immagina a strade diritte, perpendicolari tra loro, con case basse col portico davanti, e polvere dappertutto; una città di operosa piccola follia quotidiana, che in qualche modo fa accettare il recapito di un telegramma con l'annuncio della morte di un figlio durante la propria festa di compleanno, o il fatto che il piccolo Ulysses rimanga intrappolato per un sacco di tempo in una avveniristica trappola per animali, o che si possa morire mentre si decodifica il telegramma che annuncia la morte del fratello di un tuo amico. Ecco, alla fine La commedia umana è questo: prendere insieme i nostri gesti, le piccole cose di una vita, materiali e immateriali, e provare a metterle insieme senza pretendere che ci sia un ordine, dietro. E semplicemente, viverle.
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