Lenta e incerta, la figura s’inerpica sullo sperone di roccia sospeso tra l’infinito e l’azzurro del mare.
In quell’angolo inospitale, incurante delle gelide sferzate del Grecale, ella snocciola il rosario dei ricordi.
Il vento, sorpreso dall’audacia dell’anziana donna, trattiene il suo impeto finché, ritrovando in quel volto antico, la giovane amica di un tempo lontano, la cinge con delicato riguardo.
Lei, sorridendo radiosa, ricambia l’abbraccio.
Non più sparuta foglia d’autunno ma vigoroso boccio di primavera, contagiata dalla turbinante energia, si abbandona al selvaggio conforto e, socchiudendo gli occhi, accorda il suo respiro all’eterno spirare.
Ora, lei è…
... vento …