Una storia intensa che punta dritto al cuore del lettore senza cadere nei facili sentimentalismi: questo è “Se consideri le colpe”, il bel romanzo di Andrea Bajani pubblicato nel 2007 da Einaudi. Lorenzo è uno dei tanti italiani che atterrano all’aeroporto di Bucarest ogni giorno. A differenza dei suoi connazionali non sta cercando il successo, i soldi o le donne: è partito per la Romania per seppellire la madre Lula che non vedeva da anni. Una donna coraggiosa ed ambiziosa, che ha lasciato marito e figlio per una passione: innamorata di un uomo e di un progetto, attratta dall’idea di trovare la felicità in quel paese dell’Est recentemente uscito dalla dittatura, Lula lascia tutto e perde tutto. In un viaggio nel quale si intrecciano presente e passato del protagonista, di Lula e della Romania stessa, Lorenzo dovrà fare i conti con i suoi fantasmi personali e con quelli della madre, man mano che si avvicina a ciò che rimane del suo passato più recente. Anni dopo l'ultimo incontro, il “pellegrinaggio” di Lorenzo offre un pretesto per riportare alla luce la sua infanzia solitaria, a tratti dolorosa, passata ad aspettare inutilmente una madre i cui “arrivederci ” cominciarono troppo presto a diventare addii inequivocabili. Attraverso gli occhi innocenti e speranzosi di Lorenzo bambino, che disegna un ponte per unire quei due paesi apparentemente cosi lontani, seguiamo le illusioni iniziali di Lula e i suoi primi spostamenti verso la “terra promessa”. Ora di quel ponte tra lui e la madre non è rimasta che una traccia, profonda come una cicatrice, e davanti agli occhi di un Lorenzo ormai adulto, si presenta una donna diversa, disillusa, distrutta.
Non possiamo evitare il paragone tra la sorte di Lula e quella del paese che lei ha scelto per il suo riscatto e dove è morta. L'occhio ancora ingenuo di Lorenzo ci mostra una Romania arretrata, sfruttata da imprenditori senza scrupoli, e ci costringe a lasciare da parte i soliti facili stereotipi. Sfruttamento delle risorse sia umane che territoriali, un grande flusso migratorio dai paesi dell'Europa occidentale in cerca di successo facile, povertà, valori “sbagliati” e voglia di riscatto ad ogni costo, sono solo alcuni aspetti che vengono denunciati, in modo sottile ma spietato.
Una storia di speranze e sogni infranti, un flash back privo dell’elemento di suspense, ma che serve per rivivere ciò che Lula e la Romania erano, confrontandole con ciò che sono diventate. Entrando in punta di piedi nel mondo ormai sconosciuto della madre (“Però non sapevo più cosa cercare, dopo tanto tempo di quale calore andare a caccia, quale forma eri diventata nel frattempo”) Lorenzo scopre una spirale di desolazione dentro l’altra: quella di Lula e del paese diventato simbolo delle sue illusioni e disillusioni, della sua energia travolgente e della sua caduta, coinvolti entrambi nello stesso destino autodistruttivo. Davanti a ciò che resta di lei sta il figlio, in un percorso di riconciliazione e comprensione che lo porta a riscattare la memoria materna.
Grazie ad un linguaggio colloquiale, intimo e diretto, Bajani crea un’atmosfera delicata, a tratti poetica, e riesce a delineare personaggi nitidi, pieni di debolezze e proprio per questo indimenticabili. Un piccolo libro, una storia semplice e malinconica, che non ci lascerà indifferenti.