A dispetto della staticità, che è tipicamente lirica, è possibile anche innestare un senso di moto, che invece risulta sottilmente fondersi con le caratteristiche usuali della nostra vita. Allora la poesia diviene “altro” da sé, come a rendersi sensibile alla realtà che le piove intorno. Non è un caso che parli di pioggia, perché il moto diviene presto flusso, che è quello delle sensazioni, ma può essere ovviamente anche avvertito in senso fisico, innestandosi col nostro mondo ed innervandolo di un senso nuovo e diverso, come di una benevola condiscendenza verso il vissuto, da cui la poesia non può che farsi contaminare.
Come dalla premessa, nelle poesie e negli aforismi di Tiziana Baricca mi colpisce questo continuo senso di fluire, di scorrimento anche figurato: i pensieri zampillano, l'inchiostro cola dagli occhi, come il miele dai raggi dell'incoscienza, la voce scivola dalla bocca chiuesa, lo spago viene lasciato rotolare dalle tasche. Però...però lo stesso spago può essere anche ruvido, il che fa capire la fluidità di questo scorrimento, di questa specie di moto universale è ottenuta quasi forzosamente, imponendosi contro le cose, piegandole alla nostra volontà. Come in altro luogo in questa breve, ma densa raccolta, si corre per spalancare la porta a riposare dentro i sorrisi aperti. Questo fa capire come il flusso assolva degnamente ad una funzione, offrendo una voce alle cose che viceversa resterebbero mute e spente. Senza questo “panta rei”, poco filosofico, ma molto calato nella nostra sostanza terrena, gli abbracci resterebbero a metà, perché il flusso è anche forza che consente di unire e sciogliere, di decidere in una parola.
E' interessante quindi in questa raccolta, che ha le sue oasi di facilità, ma anche di piena espressività e di rattenuta eleganza, come in definitiva questo flusso si risolva in incontro, in soluzione, anche se dolorosa e sempre appassionata, come, secondo un'intensa immagine dell'autrice, il tremolio della rete prima di cedere e spezzarsi. E' in questo modo che il flusso si apre, nascostamente ma con sicurezza, alla piena delle emozioni e dei sentimenti, come il riso o il pianto di quella persona che ha fatto, e forse ancora fa (posto che nei rapporti umani esista davvero, cosa di cui non sono certo, una qualche reversibilità, un qualche quadrante che ci riporta all'ora di partenza, parte della nostra vita.
Per concludere, la leggerezza di alcuni tratti espressivi della poesia di Tiziana Baricca è in realtà tutta apparente, e conseguita contro quella nota forza vitale, che ci spingerebbe a dire e a fare tutt'altro: nelle osservazioni, anche fatte quasi en passant, si trova una certa profondità ed umana verità, che consente, anzi richiede, una lettura ad apertura di pagina, chiarendo il gusto dell'incontro con queste brevi ma affilate poesie, man mano che la mente vi si adusa, come a permettere a quel flusso emotivo di avere il tempo di entrare nel nostro vissuto.