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STRANI GIORNI
Strana quest’emozione
complice nella distanza
autentica nel divenire
delle ore che dividiamo
tra il giorno e la notte
senza desiderare un addio
ma inquieti e stupiti
come falene incontro alla luce.
Strana quest’attrazione
questa consapevolezza
che la distanza non è distanza
che potremmo anche guardarci
confermando ormai vicini
il valore di ciò che siamo
nel pericolo di questo contatto
frenati dal timore
ma senza poter cambiare
la verità dell’emozione
il vuoto della mancanza
il piacere al fondersi
delle nostre due voci.
Distanti e vicini
osserviamo questo contatto
e lo sentiamo
pieno come noi siamo
di spontanea bellezza
-nella presenza, nell’assenza
la nitidezza di questa coscienza.
©
Heiko H. Caimi
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