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Trasalgo nel rimembrarti in queste note
nel lontano profumo
di notturna primavera
che accoglieva di grazia
ogni mio fremito
Ancora il fiume scorre
sfilando come allora
gioie di luce
e lacrimosi ori
Nella prospettiva di questo ponte
là
dove il faro illumina le antiche presenze
sfugge l'immagine tua
al mio tattile desiderio
L'attimo di panico che ne segue
ammorba la freschezza che alita
fra te e il lieto vento
M'accorgo di come
sia deserto intorno a me
dalle finestre aperte
nessun s'affaccia
Mi dicesti
soffrirai per me
sarai così miglior poeta
Non son migliore adesso
che luccica il mio pianto
e in ciel non vola
promessa alcuna.
©
Simone Veltroni
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