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Ora
Ecco... è la volta
del cortile della scuola
L’aria fresca dell’autunno
piccoli soldati tra i pioppi gialli
E’ il primo giorno!
Gran timore per l’appello
Non distrarsi tra i colori,
Non guardare l’astuccio nuovo
Né respirare il profumo delle cartelle
delle gomme e figurine
dalla Bianchi comperati
Dire: presente !
E poi più nulla
a casa di corsa
Un altro anno è già iniziato...
Arte povera
Né stucchi
o lapislazzuli e marmi istoriati
un po’ di calore
ed ecco l'icona
in fondo al cuore
rossa novena di Maggio
piccolo devoto nel mattino
dalla fredda luce blu
al tepore dorato delle candele
e sul tesserino un timbro:
corpo forse assente
anima certamente
presente.
Un amico
Due palpebre grigie
di piombo e
qualche fremito strano...
Lo guardiamo, di scorcio,
il povero cristo
al di là del vetro
respira a fatica
e quasi piangiamo.
In tenere età
Ieri non conoscevo il tempo:
mia madre comperava un detersivo “speciale”
nel Tide c’era sempre
la sorpresa per me:
un soldatino o un camioncino o...
O… oggi guardo l’orologio,
siedo nel solito teatrino:
si invecchia, ti attaccano tubi,
tubetti, tubicini
flaconi, buste, flaconcini
e due persone stanche e ferite
che stese sui letti stringono i denti e
riescono a
sorriderti.
Reparto N
Regine disfatte
di alveari miserabili
Nutrite
Coccolate
Lavate
Ventri enormi
E arti rattrappiti
Curiosa dittatura
dell’insaziabile stomaco.
Pioggia
Godersi l’acquazzone
da in cima le scale
guardare le bolle dell’acqua per terra
“Cappelletti “ diceva mio nonno ridendo
E poi, a tutto finito,
quel profumo intenso di caffè...
o d’ozono come
dicono oggi .
Buco nell’acqua
Si va a trovare il nonno?
Va be’, le bimbe dicono
E via di corsa
sulla scala ripidissima
È la casa di Caprile?
Sui gradini alti in fila
bottiglie vuote
da spostare
E, ancora peggio,
una parete a strapiombo:
occorre strisciarle accanto!
Ma in cima le bimbe non le trovo
e del nonno non c’è traccia
da sette anni ormai...
Finalmente
Ho cinquant’anni
e son maturo,
Bevo birra Peroni.
(quella che piace ai muratori!)
E non tendo più le braccia al
sole.
Petali
I petali calpestati
non hanno più speranza
La perfidia li ha uccisi
Loro
Il paradiso rosa
della magnolia
sulla via.
Poesia per la bimba innamorata
Guance di porpora
E dita gelate
E Tremori e sospiri
Sguardi incantati e
sorrisi accennati
Posso uscire ?
ti prego...
ti prego...
Non so...
Greifswald
Noi, poche parole
E pensieri nessuno
Camminiamo
Per puro dovere
nell’asfalto di
Milano
Suona insistente
la bara sull’auto:
chiede strada
Non c’è forse...
più tempo?
Centaurea cyanus
Un giorno o l’altro
rannicchiati
ce ne andremo.
Terremo nei pugni chiusi
le certezze
più care
oppure sorridendo le
lasceremo partire
non sarà certo una tragedia:
nessun Fiordaliso si vede ormai
da tempo
nel campo di grano.
Scenderanno altri dai seggiolini incerti
cadranno e si alzeranno ancora tra stupori ed angosce.
Danzeranno allegri
tra i Papaveri rossi.
Echinodermi
Trilobiti inariditi in un gomitolo
tramutammo
in spine
le parole vanitose
poi anche
lo scirocco infinito
cessò
E una nube tenue
venne a consolarci
dal mare.
Factum non Genitum
L’Uomo
onnipotente
oggi può
ricreare se stesso
Sua Madre
indifferente
continua a
partorire lucertole
Simmetriche fedi
Fu per Amore che
Il buon Gesù
resuscitò
la bimba
di Giairo
Garcia Lorca
per una poesia
non si fermò:
uccise
Mary, la bimba
di Catskills.
Casa nuova 1
Dalla casa nuova
vedo le finestre
del compagno ammalato
si sentono suoni di
tamburi e trombette
è la partita di calcio!
E le urla belluine delle
bimbette
Betti si lamenta :non riesce
a studiare, chiude
la finestra .
Nella casa vecchia
Ho lasciato alla parete
due astine
arrotondate
Lei non le aveva mai
utilizzate
Per i fiori di legno
da portare alla
maestra.
La luna
Conturbante è
la faccia tonda e pallida
di Amal
il principe di Bangalore
dai baffetti aggraziati
pare illuminarsi da sola
sferica abatjour ...
mi osserva triste e pensosa ...
Sembra che sappia:
Domani sarà rossastra
anch’essa catturata
dalla lastra di rame.
Ultimiversiluglio
Alla piccola
Certo se tu facessi Lettere...
ci potremmo ancora incamminare
Lungo lo stradone che porta a Canelli
e ristudiare per bene, le lune e i falò
E percorrere qualche sentiero
lungo le vigne, a Santo Stefano
Certo prima o poi mi perderesti...
Ma a te sicuramente rimarrebbe
qualche cosa di equivalente:
un chicco d’uva, un sasso... uno sguardo
verso il mare.
Filastrocca della partenza
Raccogliamoci, dunque:
naftalina, coccoina,
penicillina?
penicillina.
I pennini a campanile,
principini, re e poi regine
in colonia lungo l’arenile
Tide, cera Liù
fiordalisi e papaveri rossi
Mike Bongiorno alla tivù
E ancora: lucine azzurre
nella notte
dalie smorte
ortensie azzurre
tutto qui ?
forse ... non so...
Si.
Ah no:
Acqua Velva, Panhard rosa
e figurine
zucchero filato e...
patatine.
Elevazione
Davanti a me
in tre
i due piccoli si rincorrono o si arrestano all’improvviso
Lei al centro li trattiene o li spinge
insomma un bel daffare!
Ma un pezzetto di pane è per terra.
allora
Lei si ferma, lo raccoglie e lo posa
delicatamente
sul muretto .
Riprende il cammino
il suo volto si intravede appena
coperto com’è dal velo candido
i bimbi si rincorrono
ma Lei
cerca di trattenerli ancora.
Virtù
Le ho dato qualcosa,
un’installazione impagabile!
Era accovacciata in un angolo
di Corso Vittorio Emanuele
La didascalia diceva:
“Sono sola”
Dedicata a lei
Vorrei
tra l’apparire e
lo svanire
la complicità
di un gioco effimero
Vorrei
nell’alito che
spira
il suo viso
uscir dall’ombra
al lume di candela
©
Alberto Accorsi
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