Erano anni che non mi trovavo fra le mani un thriller così ben congegnato, scritto con mano sapiente. Che prende fino all’ultima pagina, trascinando con sé il lettore fin negli abissi che l’autore vuole mostrarci.
Non a caso, questo che è il libro d’esordio di Carrisi, ha vinto i premi qui di seguito citati:
VINCITORE DEL PREMIO BANCARELLA 2009
VINCITORE DEL PREMIO PRIX POLAR 2011
VINCITORE PRIX LIVRES DE POCHE 2011
VENDUTO IN OLTRE 20 PAESI.
Mila, esperta nella ricerca di bambini scomparsi, entra a far parte della squadra condotta da Goran Gavila, un criminologo. In un campo sono state trovate, sepolte, sei braccia di bambine scomparse da tempo.
Si apre subito la caccia al serial killer. Fin da subito, però, si comprende che “Albert” non sarà così semplice da catturare. Il nome gli viene affibbiato dalla squadra per umanizzarlo, perché se si cerca un mostro, sarà più difficile scovarlo; mentre si sta cercando un uomo, un uomo che è caduto nell’abisso e che riesce a compiere queste azioni.
Uno dopo l’altro, vengono rinvenuti i cadaveri delle bambine, cinque, perché l’ultima rapita, in seguito alle indagini, si comprende che è ancora viva.
Ma la parte geniale è che non è un solo uomo che le fa ritrovare: per ogni cadavere viene catturato un uomo diverso, che apre tante piste.
A questo punto, ecco che il serial killer primario, Albert, assume la funzione di suggeritore. Colui che riesce a far commettere ad altri questi crimini.
Inizia una corsa contro il tempo per cercare di salvare almeno l’ultima bambina; fra tranelli, colpi di scena ben congegnati e alcune tracce che portano a dubitare di tutti.
Solo alla fine si scoprirà l’identità di Albert, del suggeritore.
Si comprende che questo libro è frutto di un’attenta analisi, di studio, di nozioni che non sono campate in aria.
“Credere che questo libro sia ispirato a casi reali è difficile. Accettarlo è impossibile. Ma è la pura verità”.
Da il Messaggero: “Un romanzo d’esordio sorprendente, un thriller che procede per onde lunghe e che non concede tregua fino all’ultimo capoverso”.
Assolutamente da leggere.