Maurizio Stefanini scrive un instant-book di grande attualità, ma non lo fa con il piglio del censore e del fustigatore dei costumi, né con intenzioni scandalistiche e da costruttore di gossip. Tutt’altro. Parte dall’affaire Strauss-Kahn - che ricostruisce con dovizia di particolari in un capitolo come Un francese a New York che ha il sapore del racconto d’appendice - per andare a ritroso nel tempo e compiere un’accurata indagine storica. Stefanini racconta che persino Pericle, usato spesso come modello di governante morigerato da Marco Travaglio, è stato travolto da uno scandalo sessuale. Aspasia di Mileto, la sua amante, non era altro che una prosseneta, una donna che gestiva un postribolo e offriva incontri con ragazze al mondo del potere. Il primo scandalo sessuale della storia vede una regina assatanata come Hatshepsut - faraona d’Egitto dal 1489 al 1468 a. C. - vera e propria mangiatrice di uomini che se la dice con il favorito Senenmut. Cleopatra non è da meno, vista la sua relazione con Cesare, Antonio e chissà quanti altri uomini di potere. Le voglie erotiche della regina assira Semiramide sono messe alla berlina da Dante - censore e moralista per eccellenza - nei versi della Divina Commedia.
Stefanini prosegue un’interessante analisi storica degli scandali antichi parlando della longobarda Rosmunda, di Lucrezia, Messalina e Giulia Agrippina l’avvelenatrice (prima serial killer della storia). Passando a personaggi più recenti citiamo Evita Peron, preceduta in una vita simile da Teodora di Bisanzio, entrambe accomunate da una fama postribolare, per lo meno da una vita equivoca e dedita ai palcoscenici, all’arte licenziosa, prima di diventare simboli del potere. Non mancano le amanti dei Savoia, le favorite del re, la corte del Re Sole, per finire con le donne di Mussolini, noto conquistatore di bellezze muliebri. Marilyn Monroe e la sua relazione con John Fitzgerald Kennedy occupa un intero capitolo, indagando su dubbi, romanzi, leggende che avvolgono la morte della bella attrice in un alone di mistero. Clinton e la Lewinsky sono un altro scandalo contemporaneo trattato per raccontare il puritanesimo di un’America che usa l’arma della morale per selezionare la classe politica. Una sezione ben documentata si occupa di scandali italiani, che coinvolgono persino un insospettabile Francesco Crispi, responsabile della sconfitta di Adua, stregato da Rosalia Montmasson, una lavandaia di umile estrazione sociale che decide di sposare in gran segreto. In epoca moderna e post fascista l’interesse per le questioni erotiche dei politici pare scemare, anche se si vocifera delle amanti di Giovanni Gronchi e del legame extraconiugale tra Palmiro Togliatti e Nilde Jotti. Esistono sospetti di omosessualità su alcuni presidenti del consiglio, ma nessuno mette nomi per scritto, a parte l’irriverente Lucio Fulci che gira All’onorevole piacciono le donne e dipinge un Flaminio Piccoli in odore di omosessualità. Non poteva mancare un finale sul bunga bunga, ma su questo è inutile insistere, visto che i nostri quotidiani non parlano d’altro.
Sesso e potere è un libro dal piglio giornalistico, ma ben documentato come una vera e propria ricerca storica. Aiuta a difendersi dai luoghi comuni e possiede nelle ultime pagine una dettagliata bibliografia per chi volesse approfondire i temi trattati.