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Anno
2004 -
Silvana Editoriale
Prezzo €
12 -
130 pp.
Una recensione
di
Gordiano Lupi
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Votanti:
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79.54 %
Freddy Longo è un medico - scrittore che si aggira per le strade dell’Avana a caccia di poeti, ne raccoglie testimonianze, biografie, impressioni, desideri, ricordi, voglie di fuga. Freddy Longo è un poeta pure lui perché ci lascia un’immagine troppo vera e commovente della vecchia Avana, città dal fascino antico che specchia tutti i suoi dolori nell’Oceano Atlantico. L’autore racconta storie di cubani che vivono con la mente rivolta oltre quel braccio di mare che li separa dall’Occidente, al giorno che saranno liberi di scappare via, pure se sono consapevoli che da lontano soffriranno la nostalgia del loro mondo. La Cuba dalle mille contraddizioni è messa bene in evidenza nel libro dello scrittore meranese, con buona pace dei rivoluzionari occidentali spesso più fidelisti dello stesso Fidel. Freddy Longo avvicina poeti dissidenti come Lina de Feria, Rito Ramón Aroche, Caridad Atencio, Javier Marimón, Ricardo Alberto Pérez Estévez, Reina María Rodriguez, Rafael Alcidez Pérez, Antonio José Ponte, Ramón Andrés Hondal Collazo e Marcelo Morales. Tutti dicono la stessa cosa: vivere a Cuba è diventato un inferno, siamo in una prigione a cielo aperto, la rivoluzione è stata tradita, un poeta non di regime vive confinato e rischia la galera solo per le cose che scrive. Tra le pagine del libro si avverte che lo stesso Longo ha paura di avere fastidi per sé e per i poeti con cui parla solo per averli avvicinati e aver raccolto le loro confessioni. Si sa che le dittature temono più i poeti dei cannoni, non li lasciano parlare se dicono cose scomode: ne sa qualcosa Reinaldo Arenas che è andato a morire a Miami e ci ha lasciato un capolavoro immortale come “Prima che sia notte”. Freddy Longo forse non ne era consapevole quando ha iniziato a scrivere la sua opera sui poeti cubani, ma ci ha lasciato un romanzo dolce e trasognato sulla decadenza della vecchia Avana e sulla morte di un’idea meravigliosa. Ha scritto un romanzo denso di poesia per chi come me conosce bene Cuba e la sua gente, ma pure per chi comincerà a sentirne parlare solo leggendo le sue pagine. Riporto una descrizione di un quartiere popolare avanero: “Palazzi semidistrutti, abitazioni fatiscenti, panni stesi ai balconi e alle finestre, strade interrotte da buche, alcune delle quali profonde come piccoli crateri, marciapiedi inesistenti, portoni spalancati su entrate buie che però un tempo dovevano essere state regali. Da alcune finestre delle abitazioni al primo piano s’intravedono i salotti illuminati dalle lampadine degli alberi di Natale, e sbirciando un po’ di più, anche le cucine e le camere da letto, perché il più delle volte le porte sono sostituite da tende quasi sempre non tirate…”
Questa è L’Avana. Miseria e nobiltà. Dolore e tormento. Rabbia e allegria. Questa è Cuba. Vedere per credere. Il libro è corredato da stupende foto a colori e in bianco e nero, stampate su una bella carta patinata che le rende ancora più suggestive. Il medico - scrittore Freddy Longo ha scritto un libro emozionante, un’opera che se amate Cuba dovete assolutamente leggere.
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