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In principio erano le mutande
di Rossana Campo
Pubblicato su SITO
Anno
1999-
Feltrinelli
Prezzo €
6,50-
152pp.
ISBN
9788807812842
Una recensione di
Lucia Sedda
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Votanti:
8931
Media
79.38%
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Immaginatevi di trovarvi in una libreria. In una biblioteca. A casa di un’amica. E improvvisamente incontrate una donna. Sembra interessante, minuta, ha un’aspetto simpatico, leggero. La portate in casa vostra. E all’improvviso scoprite che è una pazza logorroica che ha intenzione di raccontarvi tutta la sua vita da principio, da quando è nata o almeno da quando in principio erano le mutande. Ovvero le prime scoperte sessuali. I primi amori fino ad arrivare agli ultimi, quelli “infami”. E non vi lascia più, trasforma i ricordi in capitoli e nella foga di raccontare tralascia in svariate circostanze la sintassi. Un racconto orale trasformato in romanzo. Un esperimento letterario, se si vuole trovare un connottato positivo a questa Bridget Jones dei caruggi genovesi che si dimena tra amori sbagliati e lavori precari, tra mangiate a sbafo e quadri astrologici. Una logorrea impaginata. Qualcosa che smuove i nervi sottopelle perché non è scritto. Casomai trascritto. E per questo talvolta mancano verbi, articoli o vere e proprie profondità. Perché questo romanzo non potrebbe darvi né più e né meno di una chiacchierata con la vostra amica più sfortunata. Magari una risata ma di certo non un pretesto letterario. Alla fine voi siete sempre nella vostra camera insieme alla vostra amica genovese che parla e parla di quella volta che ha allagato tutta la casa e di quell’altra che è andata in Spagna, e di quell’altra ancora e sul finire proprio quando percepite che sta per andare via interviene uno dei personaggi. Lì, proprio nella vostra camera. È uno dei suoi amori infami a cui lei chiede come andrà a finire la loro storia altrimenti non sa in che modo congedarvi. E avete l’impressione di essere lì ad aspettare. Si rimetteranno insieme oppure no? Ma poi davvero importa? 145 pagine da leggere, passarci una o più serate e poi lasciarsi. Senza scosse troppo tumultuose. Un’amica che hai ascoltato e alla quale non sei riuscita a dare nemmeno un consiglio tanto è stata impetuosa. Non un romanzo da leggere casomai un monologo che si ascolta tutto d’un fiato. Ma onestamente la letteratura è altra cosa.
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