Cosa sarebbe accaduto che se a vincere fosse stato Hitler? Quale società avrebbe creato?
A queste domande ha dato una propria interpretazione ucronica (non per primo, ovviamente. Tra i tanti libri che hanno affrontato queto tema ricordiamo il notevole The Man in the High Castle (1962) di Philip K. Dick n.d.r.) lo scrittore e giornalista britannico Robert Harris, con questo romanzo ben scritto che, una volta iniziato a leggerlo, ti costringe quasi ad arrivare alla fine.
Ci troviamo in una città costruita da Hitler, nel 1964. Il mondo è diviso dalla guerra fredda tra gli Stati Uniti e il Terzo Reich, diventato un impero che si estende fino ai monti Urali. L'Europa occidentale è organizzata in una Comunità Europea sotto controllo di Berlino. Mentre la Russia è un Paese asiatico alleato degli USA (così come lo sono Giappone, Canada e le altre ex colonie dell'Impero britannico). Lo sterminio degli ebrei è stato portato fino alle estreme conseguenze ma è rimasto nascosto all'opinione pubblica, anche grazie alla scoperta dei gulag, che ha permesso alla propaganda tedesca di focalizzare l'attenzione del mondo sui crimini di guerra russi nascondendo così i propri.
La polizia è stata assorbita dalle SS e March Xavier ne fa parte, anche se non è assolutamente interessato alla politica.
Il romanzo comincia con la morte di un gerarca nazista, inizialmente pare che si sia suicidato. Per March è l'inizio di un’indagine che lo porterà a scoprire tutta la polvere che può starci sotto un tappeto.
Presto Kennedy verrà in visita in Germania, ma l’impero di Hitler, la sua Fatherland, la Patria, sta scricchiolando.
March si accorge che quest’ultimo suicidio è solo l’ultimo caso di tante, troppe morti sospette. Una giornalista americana lo aiuterà nelle indagini.
Dopo molte indagini, fra traditi e traditori, scopriranno quale grande mistero si celi dietro tutti questi omicidi. Chi sono i colpevoli e perché il turbine che prima pareva solo una tempesta, sta accelerando e rischia di diventare un vero e proprio uragano.
La giornalista, con le prove dell’eccidio di milioni di ebrei, riesce a passare il confine con la Svizzera (l'ultimo paese europeo realmente neutrale), quindi a tornare in America dove potrà pubblicare le carte dello scandalo e fare sapere al mondo intero cosa è davvero successo in Germania.
Per March, però, è previsto un altro finale.
Tutti i nomi dei vari nazisti corrispondono a persone realmente esistite che, ovviamente e per fortuna, hanno fatto ben altra fine nella storia.
Un giallo davvero ben costruito, con adattamenti storici impeccabili e una penna che si fa seguire.
Dal libro è stato tratto nel 1994 un film per la televisione intitolato Delitto di stato, con protagonista Rutger Hauer.