Perché la guerra? Non vi è risposta in proposito, ovvero di risposte ve ne sarebbero, all’infinito, ma nessuna di esse darebbe valore a ciò che avvelena gli esseri umani nel mettersi in contrasto con i propri simili. Purtroppo, quando parlo di contrasto, non parlo solo di divergenze ma di un qualcosa di più profondo che, inevitabilmente, sfocia ad armare gli uomini per una lotta fino agli stremi. Potere, Religione, accaparramento e quanto altro sono le apparenti motivazioni, una facciata, forse, che nasconde la vera natura umana. Ma questo rimane, pur sempre, un modesto parere, opinabile, naturalmente.
“I conflitti d’interesse tra gli uomini sono dunque in linea di principio decisi mediante l’uso della violenza. Ciò avviene in tutto il regno animale, di cui l’uomo fa inequivocabilmente parte; per gli uomini si aggiungono, a dire il vero, anche i conflitti di opinione, che arrivano fino alle più alte cime dell’astrazione e sembrano esigere, per essere decisi, un’altra tecnica. Ma questa è una complicazione che interviene più tardi. Inizialmente, in una piccola orda umana, la maggiore forza muscolare decise a chi dovesse appartenere qualcosa o la volontà di chi dovesse essere portata ad attuazione. Presto la forza muscolare viene accresciuta o sostituita mediante l’uso di strumenti; vince chi ha le armi migliori o le adopera più abilmente“, rispondeva Sigmund Freud alla domanda “C’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra?” che Albert Einstein gli poneva in un loro epistolare. Perché la guerra? Carteggio Albert Einstein - Sigmund Freud per approfondire la lettura.
Ma torniamo al “Processo agli scorpioni” di Jasmina Tesanovic. Ho passato giorni interi, dopo aver letto il “Processo agli scorpioni“, a documentarmi sugli avvenimenti di Srebrenica ripercorrendo, poi, tutta la guerra bosniaca; addentrarmi nelle ramificazioni politiche, etniche e religiose di questo stato per me è impresa ardua. Purtroppo, oggi mi rendo conto, di quanto noi, al di qua dell’Adriatico abbiamo vissuto marginalmente cotanto orrore, perché è “Orrore” quello che ho visto attraverso gli occhi di Jasmina.
” Luglio 1995: strage di Srebrenica le forze serbo-bosniache di Ratko Mladic massacrano oltre 8000 musulmani bosniaci. Nella stessa estate i membri di una squadra di “Scorpioni”, una formazione paramilitare Serba, vengono ripresi in un video mentre torturano e giustiziano sei ragazzi mussulmani. La videocassetta, ritrovata da un attivista per i diritti umani di Belgrado, sarà trasmessa dieci anni dopo dalle televisioni di tutto il mondo“.
Nel libro, Jasmina Tesanovic ci porta la testimonianza diretta del processo avvenuto a Belgrado a carico degli “Scorpioni“. Durante la guerra bosniaca, si sono creati diversi “gruppi” paramilitari, bande irregolari che in realtà erano ben controllate; vere e proprie formazioni militari, ciascuna con precise linee gerarchiche. Oggi sappiamo, (dalle documentazioni riportate nei vari processi all’Aja e dalle documentazioni dirette come quelle che ci porta la Tesanovic), che i crimini di guerra furono pianificati dalle varie gerarchie militari e politiche, ed eseguite dai subordinati: un fatto sconcertante che dovrebbe portarci a una riflessione più profonda.
Il massacro di Srebrenica (un tempo cittadina termale e di minatori) rimarrà scolpito nell’animo di chi ha vissuto tanta atrocità; un video, quello portato al processo di Belgrado, riprende gli “Scorpioni” mentre, con un certo sadismo, uccidono e torturano i prigionieri.
Il dolore, la tristezza e la rabbia trasuda dalle pagine di “Processo agli Scorpioni“; un documento che vuol ricordare di non dimenticare, perché ancora non c’è stata giustizia, perché ciò che è accaduto potrebbe di nuovo avvenire e magari coinvolgerci direttamente.
Un documento straziante, che chiede solo di avere giustizia, chiede solo un “risarcimento morale” per una verità che ancor oggi si tenta di tenere nascosta.
NE ZABORAVIMO - NON DIMENTICHIAMO è la scritta sopra lo striscione che portano le “Donne di Srebrenica” ogni 11 del mese, quando sfilano in silenzio per ricordare i massacri del luglio 1995.
Per ricordare al mondo che ancora cercano i loro “desaparecidos“, persone cui non si può dare sepoltura degna, se non a “rate”, poiché i resti sono stati sepolti in “fosse comuni” diverse nell’arco dei 40 km intorno a Sebrenica.
“Oggi, dopo la guerra, le ragioni per odiarsi sono più numerose che mai. Rivolgendosi dopo il passato, verso le montagne di cadaveri e di rovine, ogni uomo di buon senso frenerà la collera, piuttosto che versare lacrime di dispiacere e di tristezza. Chi ha fatto questo? Dov’è? Come è potuto succedere?” (Boris Buden, L’urbanistica come alibi)
Purtroppo, solo le popolazioni bosniache, potranno svelare i tanti misteri che si celano nel dentro di avvenimenti macabri. Solo quanto tutti i “colpevoli” pagheranno il loro debito, senza scappatoie o inganni, solo allora, la Bosnia risorgerà a nuova vita.
La cosa “consolante” è che la macchina della giustizia non si ferma, l’11 Giugno è stato arrestato Stojan Župljanin: uno dei latitante, ricercato dal Tribunale Internazionale per i Crimini nella ex-Jugoslavia.
Purtroppo, ancora rimangono latitanti: Ratko Mladić, Radovan Karadžić, Goran Hadžić, la speranza è quella che tutto ciò finisca e che ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Jasmina Tesanovic, unita alle “Donne in nero” lottano per questo e il “Processo agli Scorpioni” ne è testimonianza. Un libro da leggere per comprendere fino in fondo verità di vita vissuta, e non notizie, fatteci arrivare di “traverso”, per come ci vogliono far vivere la storia.
Note biografiche dell’autore:
Jasmina Tesanovic è nata a Belgrado nel 1954. Vive tra Europa e Stati Uniti, con frequenti apparizioni in Italia, paese col quale conserva molti legami. Ha trascorso vent’anni all’estero (Il Cairo, Milano, Roma). Si è laureata in Lettere Moderne all’Università di Milano. È scrittrice, giornalista, traduttrice, autrice teatrale e regista. Fa parte dell’associazione femminista Donne in Nero. Attiva soprattutto sul Web - è su Internet che ha pubblicato il celebre Diary of a Political Idiot, scritto in tempo reale durante la guerra del Kosovo e il bombardamento della Serbia, tradotto e pubblicato in tutto il mondo - è una delle blogger più famose della Rete.
L’autrice, impegnata nei mesi scorsi in Italia con il marito Bruce Sterling nello Share Festival di Torino edizione 2008, è al momento impegnata nella realizzazione di una serie di documentari sul suo tormentato paese, la Serbia. In coppia con Sterling, firma per La Stampa “Globalisti a Torino”, sorta di stranianti reportage su Torino e l’Italia visti attraverso gli occhi di due intellettuali cittadini del mondo.
Il blog di Jasmina Tesanovic su b92: https://blog.b92.net/blog/59/Jasmina%20Tesanovic/
Jasmina Tesanovic su Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Jasmina_Te%C5%A1anovi%C4%87