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Gli ultimi sette giorni di Peter Crumb
di Jonny Glynn
Pubblicato su SITO
Anno
2007-
Newton Compton editori s.r.l.
Prezzo €
9,90-
254pp.
ISBN
978-88-541-0888-2
Una recensione di
Miriam Ballerini
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Media
79.72%
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È, questo, il primo romanzo di Glynn, un autore che ha un modo essenziale, originale e spudorato di scrivere. Che ben si addice a quanto sta narrando. Scritto dal personaggio principale, Peter Crumb, il quale, in un lungo soliloquio ci fa penetrare nella sua mente. Peter ha una doppia personalità e ce ne parla come se avesse accanto a sé un’altra persona, lui il bianco, l’altro il nero. Ci racconta dei suoi omicidi, scava e indugia nei particolari, non risparmiando al lettore niente. Sicuramente è un libro per lettori dallo stomaco forte, che non scappino alla prima macchiolina di sangue. Perché si intitola gli ultimi sette giorni? Semplice: Peter, dopo che la sua mente si è scissa in due in seguito alla morte violenta della sua bambina, vuole farla finita. Lui e il suo alter ego hanno deciso che vivranno ancora sette giorni, scrivendo un diario in cui riversare la loro follia e, dopo, si suicideranno. Il romanzo è, quindi, non suddiviso da capitoli, ma da giorni della settimana. Una settimana davvero lunga e travagliata. Glynn ha un modo forte di scrivere e di descrivere, arrivando a toccare anche i particolari più macabri e quelli più intimi di una persona. Narrando, ad esempio, il momento della defecazione, o della masturbazione; con un modo talmente sincero, che, in un suo modo del tutto particolare, pare anch’esso orrendo: non più un comportamento fisiologico dell’essere umano, ma quasi un qualcosa di cui vergognarsi tremendamente, perché esposto in modo così brutale. Vediamo un brano: “Mi misi seduto nel canale di scolo, nascondendo la faccia malconcia nell’ immondizia, vergognandomi di me stesso e delle mie lacrime e di me. Vergognandomi di me e del mio abominevole, corrotto e disgustoso ego. Vergognandomi di quello che sono, o che sono stato. Un putrido disgusto, pieno di rabbia e repulsione, mi rodeva dentro…” Com’è scritto sul Time out: “Glynn è senza dubbio uno scrittore da tenere d’occhio”. Di certo un romanzo thriller scritto in modo alternativo.
Una recensione di Miriam Ballerini
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