Un romanzo, questo, che ho letto tutto d’un fiato. Scritto in una maniera talmente delicata, da parer quasi lieve nonostante gli argomenti che tratta.
Clara lavora presso l’azienda di pompe funebri dei genitori adottivi. Si trova a proprio agio coi morti, mentre li lava, li veste, li trucca. Prendendosi cura di loro con inaspettata amorevolezza.
Ama i fiori, tanto da creare una propria serra segreta, conoscendone i nomi e il loro significato; così da riuscire ad abbinare a ogni vita finita il fiore adatto che, in qualche modo, ne segni il percorso camminato fino alla fine.
All’inizio Clara è un personaggio difficile da amare: chiusa in se stessa, lontana da tutti, quasi omertosa coi propri sentimenti e restia a farsi coinvolgere da quelli degli altri.
In ogni vita, anche in quella dei personaggi di carta, c’è un evento che cambia tutto; per Clara è la morte di una bambina destinata a rimanere sconosciuta, uccisa da un pedofilo. Quando le era arrivato il suo corpo, come sua abitudine, l’aveva accudita prima di seppellirla, con la tragica convinzione che la morte sarebbe stata più clemente con quella bambina, di quanto non lo fosse stata la vita.
Un detective la coinvolge nelle indagini della piccola, proprio quando, alle pompe funebri, compare un’altra ragazzina, Trecie, vittima anch’essa di abusi.
Da questo momento il libro procede in salita, una strada nuova che issa fuori dal suo limbo Clara, costringendola a vivere nuove emozioni, a rivivere la propria esperienza personale; una storia che avvolge il lettore, coinvolgendolo e facendolo avvicinare alla protagonista in un relazione via via sempre più profonda.
La scrittrice ci racconta della morte, della pedofilia, dell’abbandono, della grettezza, dello squallore, ma lo fa con un tocco davvero lieve. Un tocco che porta a comprendere, mai a giudicare; sfiorando corde molto sottili.
In copertina campeggia la scritta: “Se il male decide di sfidarti hai solo due possibilità: lasciarlo vincere o combatterlo”.
Leggendo, sembra quasi di combattere, davvero, insieme a Clara.